“Vogliamo essere ponte tra la nuova Siria e l’Ue“, è questo il piano dell’Italia presentato dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in considerazione del nuovo quadro politico presente in Siria, Paese che sta tentando di trovare una nuova normalità a seguito della caduta del regime di Basher al-Assad. Al governo è ora presente il leader Abu Mohammad al-Jolani, nome di battaglia di Ahmed as Shaara, che proprio oggi ha incontrato il vicepremier forzista.
A seguito dell’incontro, che si è concentrato sui metodi con cui garantire una transizione pacifica nel Paese, Tajani ha sostenuto con sicurezza che l’Italia “è pronta a fare la sua parte per favorire il processo di riforme in Siria” ed ha voluto ricordare come il nostro sia l’unico Paese tra quelli del G7 ad avere un’ambasciata in Siria. Anche per questo, l’obiettivo è quello di sostenere il popolo siriano in questo importante cambiamento, dedicando attenzione anche a settori diversi, mettendo in atto anche una “cooperazione economica“.
“Siamo due Paesi con una grande storia alle spalle“, ha poi ricordato il vicepremier forzista, sottolineando come i punti in comune tra Italia e Siria possano essere più di quelli immaginati. Un secondo tema fondamentale, che è stato affrontato nel corso del colloquio tra Tajani e al Jolani, è quello della tratta degli esseri umani. “Ci siamo soffermati sulla possibilità di combattere i trafficanti, che sono anche trafficanti di droga“, ha infatti sostenuto il vicepremier, nel corso della conferenza stampa che ha fatto seguito al vertice.
Siria, le tappe di Tajani in Medio Oriente
Oltre all’incontro con al Jolani, il ministro degli Esteri in Siria ha potuto incontrare il Capo della nuova Amministrazione siriana, Ahmed Al Shara e il Ministro degli Affari Esteri, Hassan Al Shibani. Previsto poi un incontro con gli esponenti delle comunità cristiane, della società civile e delle Ong presenti nel Paese. Nel corso di questi incontri, l’obiettivo del ministro degli Esteri è quello di ribadire la volontà italiana di sostenere il processo di pacificazione e ricostruzione della Siria, nell’ottica di far divenire la Siria uno dei cardini per la stabilizzazione dell’intera regione mediorientale.
Il ministro ha infatti annunciato anche un pacchetto di interventi di cooperazione allo sviluppo, che coinvolgerà le organizzazioni della società civile italiana, sempre allo scopo di rendere più semplice la transizione dal regime di al Assad al governo attuale. Una nota della Farnesina ha poi annunciato che, prima di fare ritorno in Italia, Antonio Tajani si recherà in Libano per incontrare il neo eletto presidente della Repubblica, Joseph Aoun, eletto solo ieri a Capo dello Stato libanese.
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