Affitti brevi, da Venezia a Firenze i turisti hanno l’imbarazzo della scelta

Le locazioni brevi sono divenuti un vero e proprio fenomeno che ha invaso l'Italia raggiungendo un'offerta di unità disponibili superlativa

Redazione
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Gli affitti brevi generano un impatto economico sull’economia italiana di 7,9 miliardi di euro. Si tratta di contratti di locazione di immobile a uso abitativo, di durata non superiore a 30 giorni, che vengono poi destinati ai turisti in visita in Italia.

In città come Venezia, i proprietari di casa che hanno optato per la locazione breve possono contare su un’entrata annua di circa 26.250 euro, mentre a Firenze il ricavo ammonta a 23.067 euro, lasciando per terza Roma dove la rendita raggiunge i 19.530 euro. Nel determinare le entrate procapite, l’offerta degli immobili ha un peso decisamente rilevante. Infatti, nelle città turistiche più grandi come la Capitale e Milano, si contano rispettivamente 24.774 e 23.696 alloggi offerti al cospetto di 6.880 opzioni di scelta di Venezia.

Nella città della laguna, ad esempio, si va da un massimo di 105 notti a un minimo di 64 notti per Milano. Il dato del numero medio di notti varia a seconda del numero di alloggi disponibili. Si tratta di dati analizzati e raccolti nel corso del 2023 contenuti nei Quaderni dell’Omi, l’Osservatorio del mercato immobiliare, con cui l’Agenzia delle entrate mette a disposizione di un più vasto pubblico le ricerche sul mercato immobiliare italiano.

Nello specifico di sono prese in esame 8 città turistiche della Penisola tra cui Bari, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo e Roma. Presupponendo i dati relativi al ricavo procapite, è stata stilata una classifica che vede al primo posto Venezia con 26.250 euro, Firenze subito dopo con 23.067 e Roma a chiudere il podio con 19.530 euro. Immediatamente successive si posizionano Bologna con 12.069 euro, Milano, 11.584 euro, Palermo con 8.211 euro e Bari con 6.448 euro.

Il ricavo annuo da affitti brevi

Se si dovesse analizzare la situazione in termini assoluti, il ricavo annuo maggiore risulterebbe relativo a Roma registrando entrate per 483,8 milioni di euro e seguita da Milano con 274,5 milioni, Firenze 261,1 milioni di euro e Venezia con 180,6 milioni di euro. Nel capoluogo Campano invece, le entrate complessive da affitti brevi ammontano a 66,2 milioni di euro. Mentre a Palermo si raggiungono i 50,8 milioni, a Bologna i 48,2 milioni e a Bari 14,2 milioni di euro.

In riferimento al numero di alloggi offerti, il numero maggiore se lo aggiudica sempre Roma con 24.774 unità e seguita dalla sua ombra milanese che propone 23.696 opzioni, raggiungendo da sole il 66% del totale. Segue Firenze con 11.321 alloggi, Napoli con 8.060 alloggi, Venezia con 6.880 alloggi, Palermo con 5.666 alloggi, Bologna con 3.997 alloggi e Bari con 2.204 alloggi.

In relazione ai dati delle notti occupate per singola unità invece, si sono registrate considerevoli numeri piuttosto prevedibili. Venezia fa il pienone con 105 notti locate, segue Firenze con 99, Roma con 90, Bologna con 81, Palermo con 80, Napoli con 69, Milano con 64, e Bari con 52. Mentre, i prezzi per notte variano da 250 euro per Venezia, seguita da 233 euro per Firenze e 217 euro per Roma, seguita sempre da Milano con 181 euro, Bologna con 149 euro, Bari con 124 euro e Napoli con 119 euro e Palermo con 112 euro.

Il fenomeno degli affitti brevi

Quindi, analizzando tali dati messi a disposizione da una fonte indipendente e mettendoli in relazione ai dati sullo stock abitativo e il suo utilizzo gestiti dall’Omi, emerge come il fenomeno degli affitti brevi sia piuttosto elevato e come in città quali Firenze e Venezia risulti di dimensione analoga alla quantità dei nuovi contratti stipulati e registrati. Difatti, nello specifico, a nella città delle gondole il numero di alloggi offerti in locazione breve, su Airbnb, è pari a 6.880, prossimo al numero di abitazioni locate con contratti transitori o di lungo periodo, che sono 7mila. Mentre nel capoluogo fiorentino si contano poco più di 11mila alloggi su Airbnb a fronte di circa 14mila abitazioni locate con contratto registrato nel 2023.

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