L’assoluzione di Matteo Salvini nel processo Open Arms ha aperto un nuovo capitolo della storia politica italiana che potrebbe cambiare radicalmente l’assetto del governo attuale. Se fino a pochi giorni fa Matteo Salvini era accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per il presunto ritardo nello sbarco dei 147 migranti a bordo della Ong che ha dato nome al suo processo, ora il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture è libero da ogni grana giudiziaria e sembrerebbe pronto a riprendersi un ruolo che solamente queste accuse gli avrebbero precluso.
Salvini, si ipotizza, vorrebbe tornare al Viminale per vestire nuovamente i panni di ministro dell’Interno e gestire quindi la sicurezza del Paese. Lo avrebbe lasciato intendere lui stesso, a seguito della sentenza, quando ha dichiarato convinto: “Sicuramente occuparsi della sicurezza, del futuro, della tranquillità, della serenità di milioni di italiani è qualcosa di bello a cui tutti non potrebbero che ambire“. Inoltre, il vicepremier ha aggiunto che ad oggi non esiste più alcuna scusante che gli impedisca di assumere il ruolo di titolare del Viminale.
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L’unico ostacolo, da come sembra, è proprio Giorgia Meloni. Questa, in conferenza stampa in Finlandia, ha infatti chiuso ogni possibilità, sostenendo di essere più che soddisfatta del ruolo coperto da Matteo Piantedosi. Subito dopo, anche il dietrofront di Salvini, che ha definito l’attuale ministro degli Interni “un amico” ed ha sostenuto di non rincorrerlo per occupare il suo posto. Anche oggi, a diversi giorni di distanza, Salvini ha ribadito il concetto, sottolineando la stabilità del governo e dichiarando: “L’avere occupato il ministero dell’Interno con risultati positivi è qualcosa che ricordo con estrema gioia ed estremo orgoglio“.
Il ministro ha poi voluto smentire le voci che vedrebbero il premier contrario ad un suo ritorno al Viminale. “Queste dichiarazioni sono come il calcio mercato del Milan, hanno la stessa attendibilità“, ha infatti sostenuto il ministro, per poi affrontare nello specifico il tema del rimpasto e aprire un nuovo spiraglio: “Ho tante cose da portare avanti al ministero dove sono però sicuramente occuparsi della sicurezza degli italiani è qualcosa di bello ed importante“. Così, Salvini dichiara di essere intenzionato a discutere di questa possibilità sia con il Presidente del Consiglio che con l’attuale ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Per Salvini, però, la soddisfazione più grande rimane quella di aver superato indenne la sentenza sul caso Open Arms, così da poter affermare convinto che l’assoluzione “toglie le scuse soprattutto alla sinistra che diceva ‘no Salvini non può occuparsi di immigrazione, di sicurezza, di interni’ perché ero sotto processo“.
Fazzolari su Salvini: “Ad oggi nessuna esigenza di rimpasto“
Sul caso si è poi espresso anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, sottolineando che nell’agenda di governo non è in alcun modo previsto un rimpasto. “Non è all’ordine del giorno, non se ne è mai parlato“, ha infatti dichiarato, sottolineando che nel caso in cui Matteo Salvini dovesse chiedere di poter tornare al Viminale, allora si potrebbe discutere sulla questione.
Al momento, però, secondo il sottosegretario, non vi sarebbe l’esigenza di un rimpasto, che si mette in atto quando “l’attività del governo ne può trarre giovamento“. Come sottolineato da Salvini, infatti, il governo Meloni è stabile e punta ad arrivare senza fratture evidenti al 2027. Un mini rimpasto è comunque previsto, ma solamente per sostituire il posto vacante di viceministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, precedentemente occupato da Galeazzo Bignami, che ora è invece capogruppo alla Camera di FdI.
Sulla figura di Piantedosi, poi, anche il sottosegretario Fazzolari dimostra di non avere alcun dubbio: “È un ottimo ministro, così come Salvini all’Interno farebbe sicuramente molto bene, ma ad oggi non c’è un’esigenza di rimpasto“. Ora resta quindi da capire quanto ancora Salvini voglia tirare la corda.
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