A 83 anni, per un malore improvviso, è morto Cesare Ragazzi, il re del trapianto dei capelli, diventato famoso negli anni Ottanta per aver affrontato il problema della calvizie in tv. Grazie a promozioni pubblicitarie è diventato un vero e proprio personaggio televisivo promuovendo metodi, dedicati soprattutto agli uomini, per risolvere la perdita dei capelli.
Aveva diverse società, sia in Italia che all’estero, ma nel 2009 venne dichiarato il fallimento, perdendo l’autorevolezza che aveva ottenuto in questo campo. Oggi Ragazzi muore, lasciando una moglie e tre figli, Nicola, Simona e Alessia.
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Cesare Ragazzi e la pubblicità del parrucchino
Negli anni Ottanta Cesare Ragazzi divenne celebre, in un periodo in cui le promozioni pubblicitarie erano cult, grazie alla sponsorizzazione di parrucchini e prodotti anti calvizie, dimostrando agli uomini che a tutto c’era una soluzione.
In quegli anni portò in televisione un prodotto che aveva ideato lui stesso in un laboratorio bolognese, dove viveva. Secondo lui, questo avrebbe aiutato gli uomini ad evitare la caduta dei capelli. Poi, però, nel 2009, venne dichiarato il fallimento delle sue attività, dopo averne aperte ben 8 in Italia e 4 all’estero.
“Salve! Sono Cesare Ragazzi”
“Salve! Sono Cesare Ragazzi“, era questo lo slogan che rese celebre l’imprenditore che negli anni Ottanta è entrato in tutte le tv degli italiani, convincendoli che ci fosse un modo per evitare la calvizie.
Proprio qualche anno fa, aveva raccontato ad un quotidiano, che, nonostante l’età, amava lo sport e fare tante attività diverse: “La vita mi piace e non mi arrendo: gioco a golf e a tennis e almeno tre volte a settimana faccio delle lunghe camminate. L’inverno poi vado a sciare. Per me è importante stare bene fisicamente e curo molto l’alimentazione. Dentro mi sento ancora un ventenne. Mi piace anche andare qualche volta in discoteca“. Nonostante ciò, purtroppo stanotte un malore improvviso lo ha portato alla morte nella sua casa bolognese. I funerali si terranno lunedì 30 dicembre, alle 10, nella chiesa di Santo Stefano a Bazzano.
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