Dal 28 al 30 aprile, Roma si prepara ad accogliere oltre 5 milioni di pellegrini, tra cui circa 45mila persone con disabilità provenienti da tutto il mondo per il Giubileo 2025. Per le persone con disabilità, sono state attuate diverse misure affinché i fedeli possano recarsi nella Città Eterna con comodità, per quanto possibile. Suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio Nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), ha affermato: “Per molte persone sarà un grande orgoglio poterci essere e incontrare altri fratelli e sorelle“.
Per garantire un’accoglienza adeguata, a gennaio sarà inaugurato uno spazio multifunzionale nei locali sottostanti la Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini, vicino a San Pietro. Il luogo comprenderà quattro sale attrezzate con servizi specifici, tra cui tavoli regolabili, poltrone adatte a persone con difficoltà motorie, un’area riposo e una zona per chi necessita di isolamento acustico. Inoltre, una sagoma tattile e parlante accoglierà i visitatori fornendo informazioni in più lingue.
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Giubileo 2025 all’insegna dell’inclusione per i pellegrini disabili
Aperta da poco la Porta Santa di San Pietro, il Giubileo 2025 è finalmente iniziato. Da ciò che si apprende, si tratterà di un evento all’insegna dell’inclusione, soprattutto per i pellegrini disabili.
Presso gli info point sarà disponibile un pieghevole interattivo, ideato dal Servizio Nazionale, con una ‘mappa parlante’ che combina informazioni pratiche, riflessioni bibliche curate da persone con disabilità e simboli giubilari. Questo strumento si collegherà all’app Vatican For All, disponibile in più lingue dei segni.
Un altro progetto centrale per il Giubileo è il parco sociale inclusivo presso la Falcognana, realizzato di fronte al Santuario Mariano del Divino Amore. Progettato dall’architetto Dino Angelaccio, il parco offrirà attività come pet therapy e orticoltura accessibile, oltre a spazi multisensoriali dedicati all’Astronomia.
Per cui, il Giubileo 2025 non sarà solo un momento di fede, ma un’occasione per rendere Roma più umana. Come ricorda suor Veronica: “Includere significa permettere alle persone di stare insieme. Quella Porta Giubilare va attraversata per aiutarci a vivere in relazione“.
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