Cinque giovani, di origine straniera ma residenti in Italia, sono stati arrestati con l’accusa di aver costituito un’associazione terroristica dedita alla promozione, al consolidamento e al rafforzamento delle formazioni terroristiche denominate “Al Qaeda” e “Stato islamico“. Un’accusa inquietante che sarebbe emersa dalle scrupolose indagini condotte dal Ros dei Carabinieri, che proprio in queste ore sta eseguendo un’ordinanza cautelare emessa dal gip del Tribunale di Bologna, su richiesta della Procura bolognese.
Il quadro ricostruito dagli inquirenti risulterebbe piuttosto inquietante, soprattutto per quanto riguarda la radicata attività di proselitismo portata avanti dal gruppo. Sembrerebbe che l’associazione terroristica sia nata dall‘idea di una ragazzina di origini pakistane, cresciuta e residente a Bologna, che avrebbe dato inizio ad una “incessante opera di attivismo“, con l’obiettivo di trovare nuovi partecipanti per il suo gruppo.
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In poco tempo, questa sarebbe riuscita a reclutare un’altra ragazzina, all’epoca minorenne e residente a Spoleto. Le due avrebbero dato vita ad un gruppo di propaganda chiamato “Da’wa“, che in arabo significa “chiamata“, allo scopo di rafforzare le formazioni terroristiche di Al Qaeda e dello Stato islamico. La seconda giovane avrebbe poi reclutato a sua volta suo fratello minore, a cui è stata contestata dalle autorità italiane l’ipotesi di dell’addestramento finalizzato a un possibile arruolamento nell’ambito di organizzazioni terroristiche jihadiste.
L’inchiesta ha avuto inizio nel settembre 2023 e gli agenti hanno notato che i membri dell’associazione, sempre più numerosi, iniziavano ad essere effettivamente pericolosi nelle loro intenzioni. Il gruppo, infatti, oltre a diffondere sul web contenuti propagandistici al fine di trovare nuovi proseliti, avrebbe iniziato anche a cercare contatti all’estero al fine di raggiungere i territori controllati dalle milizie jihadiste.
Terrorismo, dopo Magdeburgo aumentano i controlli
I cinque sospettati sono residenti a Bologna, Milano, Udine e Perugia. Il loro arresto giunge nel mezzo di un periodo piuttosto concitato. A seguito della strage di Magdeburgo, dove lo scorso venerdì 20 dicembre hanno perso la vita cinque persone a causa di un attentato terroristico, la sicurezza nel nostro Paese è stata rafforzata in maniera ingente. L’obiettivo è proprio quello di evitare che situazioni come quella tedesca si verifichino anche nel nostro Paese, sia nei mercatini di Natale che in altre situazioni.
(Articolo in aggiornamento)
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