Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone scelto come nuovo direttore: succederà a Ruffini

Carbone è l'attuale direttore dell'Agenzia delle Entrate e coprirà il ruolo lasciato da Ernesto Maria Ruffini fino alla scadenza del suo mandato, a gennaio 2026

Redazione
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Il Consiglio dei Ministri che si è svolto oggi ha individuato, come promesso, il successore di Ernesto Maria Ruffini, il dimissionario direttore dell’Agenzia delle Entrate. Il nome scelto è quello di Vincenzo Carbone, attuale vicedirettore dell’Agenzia, che occuperà il ruolo di Ruffini fino alla scadenza del suo mandato, ovvero a gennaio 2026.

Ernesto Ruffini, ex direttore Agenzia delle Entrate
Ernesto Ruffini, ex direttore Agenzia delle Entrate

La necessità di scegliere un nuovo direttore è figlia della scelta di Ruffini che, lo scorso 13 dicembre, ha annunciato le sue dimissioni da direttore dell’Agenzia dell’Entrate, sostenendo di non trovarsi più a suo agio nel contesto dell’Agenzia, il cui ruolo, dal suo punto di vista, sarebbe stato messo in discussione dall’attuale contesto politico. In una intervista al Corriere della Sera, infatti, l’ex direttore ha spiegato che ad oggi “combattere l’evasione sembra essere una scelta di parte e addirittura qualcosa di cui vergognarsi“.

Gli auguri del Consiglio nazionale dei commercialisti a Carbone

Immediata la reazione del Consiglio nazionale dei commercialisti che, in una nota firmata dal presidente Elbano De Nuccio, ha voluto augurare un buon lavoro al nuovo direttore, che presto entrerà nel merito delle sue funzioni. “Il Consiglio nazionale ha già avuto modo di apprezzare in questi anni le sue importanti doti umane e professionali“, si legge nel comunicato, in cui vengono ricordati i ruoli di direttore centrale Grandi contribuenti e internazionale, di capo della Divisione contribuenti e di vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate, svolti finora da Vincenzo Carbone.

Alla luce della sua esperienza nel settore e della stretta collaborazione finora garantita tra Agenzia delle Entrate e il Consiglio dei commercialisti, questi ultimi sottolineando l’importanza di questo rapporto, che “è determinante per il funzionamento del nostro sistema fiscale“, soprattutto alla luce delle sfide da affrontare nei prossimi anni. L’auspicio, quindi, è quello di poter “migliorare decisamente l’interlocuzione tra le due realtà, così da giungere alla creazione di benefici di cui godrebbero non solo i commercialisti ma anche tutti i contribuenti“.

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