Subbuglio negli Stati Uniti d’America. Negli ultimi minuti, il 26enne Luigi Mangione si è presentato in Tribunale a Lower Manhattan per rispondere delle accuse legate all’omicidio del 50enne Brian Thompson, amministratore delegato di UnitedHealthCare. Mangione era stato arrestato il 9 dicembre in Pennsylvania, dopo cinque giorni dal brutale omicidio avvenuto a Manhattan durante i quali è stato un fuggitivo. In Tribunale l’indagato si è ora dichiarato non colpevole degli undici capi di imputazione avanzati dallo Stato di New York.
Il giovane, che si è recato in aula con abiti civili (una camicia bianca e un maglione bordeaux), è incriminato di omicidio aggravato dal terrorismo, un reato federale particolarmente pesante. Quest’ultimo, infatti, potrebbe comportare la pena di morte, nonostante essa sia stata abolita nello Stato di New York nel 2004.
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Luigi Mangione: “Sono non colpevole”
Stando a quanto si è appreso negli ultimi tempi, Luigi Mangione è il principale sospettato per l’uccisione del leader del colosso delle polizze sanitarie. Riavvolgendo il nastro, l’americano di origini italiane è stato incarcerato per aver pianificato il crimine contro il CEO il 4 dicembre scorso. Secondo le autorità, il giovane avrebbe premeditato l’attacco per mesi, seguendo Thompson nei giorni precedenti alla strage.
A seguito del delitto, Luigi sarebbe fuggito utilizzando una bicicletta e un autobus. Intercettato nei 5 giorni successivi in un McDonald’s ad Altoona, Pennsylvania, la Polizia ha trovato una pistola stampata in 3D, un silenziatore e un documento scritto a mano contenente critiche al sistema sanitario statunitense. Così, le forze dell’ordine hanno bloccato Mangione, trasferendolo a New York, dove sta affrontando i vari processi.
Una situazione davvero singolare, che ha letteralmente scosso l’opinione pubblica. Infatti, si tratta di un personaggio controverso e che ha suscitato reazioni divisive. Basti pensare che oggi, fuori dall’edificio della corte penale, sono accorsi tanti manifestanti, che hanno espresso solidarietà al ragazzo.
L’udienza, breve e preliminare, segna solo l’inizio di un caso giudiziario che promette di attirare grande attenzione mediatica e pubblica, ancor più del previsto, dato l’intrigo del fatto.
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