Trump pronto alla riconquista del Canale di Panama: “Fondamentale per commercio e difesa”

Il governo di Panama non è pronto ad alcun negoziato ed ha negato con fermezza la possibilità di una cessione del Canale, ricordando che questo "è parte della nostra storia di lotta e di conquista irreversibile"

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Manca meno di un mese al 20 gennaio, data in cui il presidente eletto Donald Trump diventerà a tutti gli effetti il 47esimo Capo di Stato degli Stati Uniti d’America. Eletto lo scorso 5 novembre, il tycoon non ha mai nascosto le sue idee piuttosto fuori dagli schemi e, ormai, il social network Truth, creato appositamente da lui, è diventato una sorta di megafono per le comunicazioni del presidente. Tra annunci in pompa magna per la scelta dei nuovi membri del governo e dichiarazioni piuttosto nette sui comportamenti dei suoi avversari o di altri leader mondiale, The Donald è ormai divenuto un soggetto da tenere sotto controllo, in quanto ogni sua parola può scatenare un dibattito senza fine.

L’ultimo annuncio, pubblicato come sempre su Truth, ha fatto storcere più di qualche naso e ovviamente ha preoccupato i più, che temono che i quattro anni di amministrazione Trump possano in qualche modo rovinare le relazioni degli Usa con i Paesi alleati. L’ultima strampalata idea del miliardario riguarda il Canale di Panama, ovvero il canale artificiale che attraversa l’istmo dello Stato omonimo, in America centrale, e che collega Oceano Atlantico e Pacifico. Secondo il magnate, infatti, questo dovrebbe tornare ad essere una proprietà statunitense, così da non dover più pagare “le ridicole tariffe addebitate” e soprattutto per evitare che la Cina ne prenda il controllo.

La paura di Donald Trump, quindi, è che il Canale possa finire incattive mani” e creare non pochi problemi all’economia americana. Il tycoon, insomma, è pronto a lanciare una guerra dei dazi con la Cina e l’Europa pur di avvantaggiare le industrie statunitensi e allo stesso tempo è pronto a partire alla riconquista del Canale di Panama pur di non dover essere costretto a pagare tasse per l’attraversamento delle sue merci.

Trump: “Il governo locale dovrà accettare la nostra proposta

Il presidente degli Usa ha poi spiegato più nello specifico le ragioni che lo avrebbero portato a teorizzare tale possibilità. Nel corso di un evento in Arizona, infatti, il tycoon ha sostenuto che “quando il presidente Jimmy Carter lo ha stupidamente ceduto, per un dollaro, spettava esclusivamente a Panama gestirlo, non alla Cina, o a chiunque altro“. Insomma, la paura di Trump è che la Nazione dell’America centrale non sia in grado di gestire la situazione e che la Cina ne approfitti per avere una posizione di forza sugli Stati Uniti.

Donald Trump
Donald Trump, presidente Usa

In questo senso, quindi, gli Usa “devono riprendersi il Canale perché è fondamentale per il commercio statunitense e per il rapido dispiegamento della Marina in caso di emergenza per la sicurezza” e secondo il presidente il governo panamense non potrà fare altro che accettare la richiesta degli Stati Uniti.

La reazione di Panama all’idea di Trump

Ovviamente Panama non ha appreso positivamente la posizione di Donald Trump, negando immediatamente qualunque possibile cedimento del Canale a qualunque altro Stato estero. “Ogni metro quadrato del Canale appartiene a Panama e continuerà ad esserlo“, ha infatti risposto il presidente José Raùl Mulino, sottolineando che in nessun modo la sovranità e l’indipendenza del Paese sono negoziabili. “Ogni panamense, qui e ovunque nel mondo, lo porta nel cuore ed è parte della nostra storia di lotta e di conquista irreversibile“, ha infatti ricordato il Capo del governo, facendo riferimento ai lunghi decenni da quando il canale è ormai di loro proprietà.

La struttura artificiale è stata costruita dagli Usa durante l’amministrazione del presidente Teddy Roosvelt nel 1941, per poi essere ceduta nel 1977 durante l’amministrazione Carter, quando si svolsero i trattati Torrijos-Carter, che riguardavano il il passaggio di controllo alle autorità di Panama e la neutralità della striscia d’acqua. Inizialmente il canale fu autogestito e 25 anni fa gli Usa cedettero definitivamente il controllo del Canale a Panama. Al momento i principali clienti che attraversano l’istmo sono proprio gli Usa, seguiti da Cina e Hong Kong.

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