Vertice Nord-Sud, Meloni punta sulla difesa: “Dobbiamo essere preparati, minaccia russa è pericolosa”

Russia, Usa e Open Arms, questi sono gli argomenti affrontati dal Presidente del Consiglio nel corso della conferenza stampa in Lapponia, dove è giunta per prendere parte al vertice Nord-Sud incentrato sui temi della sicurezza e dell'immigrazione

Redazione
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Il vertice Nord-Sud che si è svolto a Saariselka, nella Lapponia finlandese, è stato considerato un successo dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che si è detta pronta a ripetere l’esperienza, anche su tematiche differenti. “Penso che dovremmo ripeterlo“, ha infatti sostenuto il premier, nel corso di un punto stampa che si è svolto nel mezzo dei paesaggi innevati della Lapponia. Secondo il premier, il prossimo summit dovrebbe concentrarsi nuovamente sul tema della sicurezza, lasciando però un certo spazio anche alla delicata questione della competitività.

Queste, come ha spiegato la Presidente del Consiglio, sono le sfide principali che deve affrontare l’Ue, per cui un vertice tra i Paesi del Nord e quelli del Sud potrebbe rivelarsi in questo senso indispensabile. “I nostri Paesi sono stati spesso considerati e si sono trovati su parti opposte nell’Ue, con il Nord e i cosiddetti frugali da una parte e le nazioni del Sud, accusate di essere ‘spendaccione’“, ha dichiarato Giorgia Meloni, sottolineando che ad oggi la visione del mondo è cambiata e quindi una collaborazione è sempre più possibile.

Non possiamo affrontare sfide se non capiamo il punto di vista e i problemi degli altri“, ha infatti ricordato il Capo del governo, prima di affrontare in conferenza stampa argomenti legati principalmente alla politica interna italiana. Dal caso Open Arms, passando per la sfida dei centri in Albania, fino alle incognite rappresentate da Putin e Trump, Giorgia Meloni ha dipinto un quadro in cui l’Italia riveste un ruolo centrale e in cui si impegna a rafforzarsi e a migliorare le sue capacità, al fine di poter far fronte alle difficoltà che il futuro potrebbe riservarle.

Meloni: “Sui centri la Cassazione ci ha dato ragione

Il Presidente del Consiglio ha quindi dedicato parte del suo discorso al tema dell’immigrazione, uno dei dossier che è stato affrontato nel corso del vertice Nord-Sud. Meloni non ha potuto evitare di rispondere ad alcune domande sull’assoluzione di Salvini nel caso Open Arms, ovvero il processo che lo vedeva imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio a seguito dello sbarco fermato per 16 giorni della Ong che dà nome al processo.

Secondo il premier, il processo contro il vicepremier leghista si sarebbe concentrato sulle “scelte politiche del ministro” e non sugli effettivi reati che questo avrebbe compiuto. Inoltre, Meloni sottolinea che dal suo punto di vista la giurisdizione è stata utilizzata per “condizionare la politica“, ma che, nonostante questo, sia lei che Salvini sono soddisfatti di Matteo Piantedosi nel ruolo di ministro dell’Interno e per questo non sarebbe nei loro piani una sostituzione.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Invece, per quanto riguarda i centri in Albania, Meloni non perde le speranze e annuncia che per domani è prevista una riunione sul tema per comprendere in che modo procedere a seguito della pronuncia della Corte di Cassazione. Secondo il Presidente del Consiglio, infatti, i giudici avrebbero dato ragione al governo, decretando che “è diritto dei governi stabilire quali siano i Paesi sicuri, mentre i giudici possono entrare nel singolo caso, non disapplicare in toto“. In questo senso, quindi, l’esecutivo sarebbe al lavoro per una nuova lista di Paesi sicuri, che però richiederà tempistiche piuttosto lunghe, che potrebbero anche superare il mese di marzo.

Meloni ha poi ricordato come l’Italia sia effettivamente un’apripista in questo campo e come, quindi, debba affrontare problemi che nessun altro Paese ha già superato. “Bisogna pensare fuori dagli schemi“, ha quindi sostenuto il premier, sottolineando che al momento vi sarebbero problemi per quanto riguarda “l’interpretazione delle regole“, ma che il governo è al lavoro proprio per trovarvi una soluzione.

Meloni: “Sul 5% del Pil alla Nato bisogna aspettare

Per quanto riguarda la politica estera, Giorgia Meloni si è concentrata principalmente sulla guerra russo-ucraina e sulla impellente presa di potere di Donald Trump negli Usa. Per quanto riguarda il primo argomento, il capo del Governo è convinta di voler difendere i confini italiani, al fine di evitare che la “Russia o altre organizzazioni criminali possano minare la nostra sicurezza“.

Meloni ha infatti sottolineato come la minaccia del Cremlino sia più grande di quanto finora fosse stato ipotizzato e come le conseguenze delle sue azioni riguardino da vicino “la nostra democrazia, la strumentalizzazione dell’immigrazione o quanto sta succedendo in Africa“. In questo senso, quindi, l’Italia deve essere pronta a far fronte a questi pericoli e parte del lavoro riguarda anche l’impegno economico nella Nato. Il premier ha riconosciuto che ogni Paese membro dovrebbe fare di più, ma sempre tenendo conto degli “strumenti che questo può mettere sul tavolo“.

Quindi, sull’ipotesi di aumentare la spesa del Pil al 5% per la Nato, Meloni invoca cautela, sottolineando come questi per il momento siano solo rumors e come sia quindi necessario comprendere cosa vorrà Trump all’inizio del suo mandato. “Si discute molto su cosa accadrà con Trump. Io non penso a cosa l’America può fare per noi ma cosa noi possiamo fare per noi stessi“, ha poi dichiarato Meloni, evidenziando come sia necessario rafforzare ancora la sicurezza ed essere dotati degli strumenti giusti per farlo.

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