I problemi giudiziari per la ministra del Turismo Daniela Santanchè non riguardano più solamente la casa editrice Visibilia. La Stampa ha infatti portato alla luce un’indagine riguardante la ministra in relazione al fallimento di Ki Group Srl, una delle società del gruppo del bio-food guidato dalla senatrice di Fratelli d’Italia fino al 2022. Secondo quanto si apprende dall’atto di proroga delle indagini, concesso dal gip ai pm e notificato lo scorso 19 novembre, Santanchè è indagata dalla Procura di Milano per bancarotta fraudolenta.
Nel registro risultano inoltre iscritti l’ex compagno Giovanni Canio Mazzaro, il fratello Michele Mazzaro, Antonino Schemoz e altre due persone. Tra le società-bio, precedentemente guidate da Santanchè, che sono fallite nell’ultimo anno, Ki Group risulta la prima. Lo scorso gennaio, infatti, il tribunale fallimentare ha dichiarato la liquidazione giudiziale della società con un “passivo” per oltre 8,6 milioni di euro. In seguito, la stessa sorte ha toccato Biofood, Verdebio e per ultima Bioera, fallita lo scorso 4 dicembre.
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Secondo quanto riporta La Stampa, la ministra e gli altri indagati sarebbero stati iscritti nel registro da circa un anno, nel più stretto riserbo. I registri della Camera di commercio riportano che Santanchè avrebbe rivestito il ruolo di presidente del Consiglio d’amministrazione e di legale rappresentante in Ki Group, dal 30 aprile del 2019 al 31 dicembre 2021.
La ministra ha però smentito tali informazioni, sostenendo che “in detta società ho avuto tempo addietro un ruolo del tutto marginale e oggi non ne ho alcuno“, per cui “le notizie secondo cui Ki Group farebbe o avrebbe fatto capo a me forniscono una rappresentazione non vera dei fatti e sembrano ispirata dalla volontà di screditare la reputazione della carica che ho l’onore di ricoprire“.
L’indagine su Santanchè per Ki Group
Come riporta La Stampa, Santanchè è indagata per bancarotta fraudolenta. Secondo quanto raccolto dagli inquirenti, Ki Group era divenuto “incapace di far fronte regolarmente alle proprie obbligazioni“, in quanto non aveva più credito di terzi e mezzi finanziari propri e per il passivo di più di otto milioni e mezzo di euro. Il “mancato deposito del bilancio al 31 dicembre del 2022“, insieme all'”emersione nel bilancio del 2021 di una perdita di esercizio di 11,8 milioni di euro e di un patrimonio negativo di 9,6 milioni“, sarebbero legati alla gestione di Santanchè e Mazzaro.
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