L’Unione europea è pronta a prendersi le sue responsabilità e a invertire la rotta che ormai da anni il settore industriale ha imboccato, finendo nelle vicinanze di un dirupo che potrebbe rivelarsi complessissimo da risalire. Il settore dell’automotive è vicino al collasso e la competitività europea continua a raggiungere picchi negativi che inquietano e preoccupano. Così, la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, ha annunciato che il prossimo gennaio avrà luogo il Dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica al fine di trovare soluzioni che siano in grado di sopperire alla necessaria decarbonizzazione così come alla salvaguardia della sicurezza delle industrie Ue.
“Dobbiamo sostenere questa industria nella profonda e dirompente transizione che ci attende“, ha infatti dichiarato la presidente europea, rispondendo al grido di dolore di tutte quelle aziende che ad oggi subiscono le conseguenze più dure della transizione green e dei costi maggiorati dell’energia, non riuscendo a mettere sul mercato prodotti che siano realmente competitivi. Sulla questione hanno preso la parola anche diversi esponenti politici dei Paesi membri dell’Ue. Il primo ministro tedesco Olaf Scholz ha sottolineato che nel mezzo della situazione attuale le sanzioni che dal primo gennaio colpiranno le aziende che non investono in elettromobilità potranno solamente aggravare il quadro.
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La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha invece invitato il pse creare un fronte unito per chiedere la creazione di un fondo europeo sull’automotive affinché si trovino soluzioni per battere la crisi. La leader democratica ha infatti ricordato che per far risorgere la competitività Ue e allo stesso tempo affrontare i cambiamenti climatici è fondamentale creare investimenti comuni che “puntino alla produzione necessaria per non soccombere alla competizione con le auto elettriche cinesi ma avere un piano industriale europeo“.
Crisi auto, il piano Ue da gennaio
Von der Leyen ha quindi cercato di spiegare quali sono gli obiettivi della comunità europea per abbattere la crisi che continua a stringere in una morsa il settore europeo di produzione di automobili. La leader della Commissione ha infatti ricordato quanto queste specifiche industrie siano strategiche per la competitività Ue e come, in questo senso, queste debbano essere salvaguardate e allo stesso tempo aiutate a far fronte alla più che necessaria transizione ecologica.
“Ogni settore ha esigenze uniche ed è nostra responsabilità adattare soluzioni che siano sia pulite che competitive“, ha spiegato Von der Leyen, ricordando come il secondo obiettivo sia quello di fare in modo che la produzione di automobili rimanga ben radicata in Europa e non sia costretta a delocalizzarsi oltreoceano. “Ecco perché ho chiesto un dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica europea. Inizieremo questo dialogo già a gennaio, per dare forma insieme al nostro futuro comune“, ha quindi chiarito Von der Leyen.
Da quanto si apprende, questo dialogo si concentrerà principalmente sullo stimolo dell’innovazione e della digitalizzazione, sul sostegno alla decarbonizzazione del settore e sull’analisi della crisi dei posti di lavoro. Una serie di fattori che dovranno essere studiati alla luce della situazione attuale, in considerazione del fatto che la domanda europea di auto si è modificata rispetto ai decenni scorsi e dei nuovi costi che la produzione di auto elettriche porta con sé.
Quindi, il Dialogo di gennaio produrrà una serie di raccomandazioni che aiuteranno a costruire una strategia olistica dell’Ue per il settore per gestire le varie sfide e, dove necessario, mettere in atto una modifica del quadro normativo Ue per renderlo più snello e adatto alle necessità attuali. Al tavolo strategico prenderanno parte i principali stakeholder dell’intero settore, tra cui aziende automobilistiche europee, fornitori di infrastrutture, sindacati e associazioni imprenditoriali e parti della filiera automobilistica e altri stakeholder.
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