Manovra, scintille in aula. Meloni: “Amica di Musk ma non prendo ordini”

Settore industriale, automotive, ambiente, Musk e manovra, sono questi gli argomenti principali affrontati dal Presidente del Consiglio durante il suo intervento al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo; il premier ha confermato la sua amicizia con Musk, sottolineando come questa non influenzi il suo ruolo di premier, ed ha poi aperto alla possibilità di evitare il voto di fiducia sulla manovra, ma solo maggioranza e opposizione troveranno un accordo

Redazione
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L’intervento del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al Senato, in vista del prossimo Consiglio europeo, mantiene i soliti toni duri, in risposta alle critiche delle opposizioni alle scelte di governo in materia di politica interna ed estera. Il premier è convinta della sua linea e non vede particolari ostacoli al raggiungimento degli obiettivi che si è posto il suo esecutivo e allo stesso tempo sembra non comprendere affatto i timori del centrosinistra riguardanti i suoi rapporti con l’imprenditore Usa, Elon Musk.

Non consento ingerenze a nessuno, guardo all’interesse nazionale“, ha tuonato il premier, sostenendo di avere un’amicizia con l’uomo più ricco del mondo ma di riuscire a tenere distaccati il ruolo di premier da quello privato. “Ho buoni rapporti con un sacco di gente e non prendo ordini da nessuno“, ha infatti proseguito Meloni, sottolineando come il suo governo abbia proposto una legge per regolamentare lo spazio, che potrebbe anche andare contro agli interessi dell’imprenditore americano.

Elon Musk
Elon Musk

La leader di Fratelli d’Italia ha poi sottolineato che in passato si sono verificati episodi anche più gravi. “Negli anni abbiamo visto leader che pensavano che un buon rapporto significava eseguire pedissequamente quello che facevano gli altri“, ha continuato infatti il premier, per poi rivolgersi direttamente a Matteo Renzi per rispondere alle sue critiche: “Lei era amico di Barak Obama e si metteva il cappotto come lui, io sono amica di Milei ma non mi faccio crescere le basette“.

Meloni: “Accordiamoci sulla manovra senza voto di fiducia

Il Presidente del Consiglio ha poi risposto alle critiche relative alla richiesta del voto di fiducia sulla manovra, sottolineando di essere pronta a voler cercare un accordo tra maggioranza e opposizione. “Abbiamo cercato di fare del nostro meglio per presentare prima possibile il testo“, ha giustificato il premier, sottolineando la presenza di vincoli europei esistenti, ma dicendosi comunque disposta ad accettare un voto in Parlamento se le due parti riusciranno a trovare un accordo.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Se ci fosse un accordo sui tempi senza voto di fiducia sarebbe preferibile, sarei contenta“, ha sostenuto il Presidente del Consiglio, ribadendo come il voto di fiducia nasca proprio per rispondere all’esigenza di rispondere a queste tempistiche, che potrebbero non essere rispettate viste le problematiche esistenti sulle proposte del governo e le contrarietà delle opposizioni. Tra i primi a contestare la decisione del governo è stato Matteo Renzi, in Aula al Senato, poco prima dell’intervento del Presidente del Consiglio.

Meloni: “C’è emergenza climatica, ma non possiamo massacrare il settore produttivo

Il premier si è inoltre concentrata sulla crisi del settore industriale italiano, in particolare quello dell’automotive, sottolineando come l’Italia e l’Europa debbano approvare proposte che risolvano sia il problema dell’inquinamento sia quello della produttività in declino. “Se noi massacriamo il sistema produttivo non aiutiamo l’ambiente, ha infatti dichiarato il Presidente del Consiglio, sottolineando come le materie prime per questi specifici settori provengano proprio da Paesi che sono “tra i più inquinanti“.

In questo senso, quindi, Meloni ricorda la necessità di difendere la nostra filiera produttiva e il successo che le strategie proposte dall’Italia potrebbero apportare. “Sono molto ottimista, molti Paesi stanno seguendo“, ha dichiarato il premier, evidenziando come quindi sia necessario proseguire in questo senso. “Mi pare che piano piano si stiano facendo i conti con un approccio troppo ideologico, purtroppo l’ideologia non ce la possiamo permettere in questo tempo“, ha dichiarato il premier, mettendo in luce che al momento l’unica riflessione da fare riguarda il mutamento dei consumi in Europa, dove ora l’auto non riguarda più uno status sociale.

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