Eroe o terrorista? Il caso Luigi Mangione scuote l’opinione pubblica mondiale

Luigi Mangione, i procuratori lo accusano di omicidio come atto di terrorismo

Federica Napolitano
3 Min di lettura

Nuova accusa per Luigi Mangione, 26 anni, già incriminato per l’omicidio del CEO di United Health Care a New York il 4 dicembre scorso. Arrestato cinque giorni dopo l’accaduto in un McDonald’s, il giovane è attualmente detenuto senza cauzione in Pennsylvania. La nuova imputazione, presentata dal procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg, è quella di omicidio come atto di terrorismo.

Secondo Bragg, l’assassinio di Thompson è stato “un omicidio deliberato e ben pianificato, mirato a evocare terrore”. La difesa di Mangione sembra aver cambiato strategia, con i procuratori che ipotizzano una possibile rinuncia del sospettato al diritto di un’udienza di estradizione, accelerando così il trasferimento a New York. Il suo avvocato, Karen Friedman Agnifilo, ha preferito non commentare.

Un manifesto anticapitalista dietro l’omicidio?

L’episodio ha sollevato un’ondata di reazioni sui social, alimentate dai dettagli emersi dalle indagini. Tra questi, il ritrovamento di un documento scritto a mano in cui Mangione esprimeva profonda rabbia verso le compagnie assicurative, definite “parassitarie”. Nel testo, il 26enne collegava l’industria medica e la società capitalistica al declino della qualità della vita, tracciando un manifesto che alcuni utenti hanno interpretato come una dichiarazione ideologica.

Anche l’arma usata nel crimine, una pistola stampata in 3D, ha attirato l’attenzione. Secondo i pubblici ministeri, i bossoli recuperati sulla scena recavano scritte come “DENY”, “DEPOSE” e “DELAY”, parole che riecheggiano le accuse rivolte da Mangione alle assicurazioni di ritardare o negare i pagamenti dei sinistri.

Questi elementi sembrano rafforzare la tesi di un piano premeditato, concepito non solo per colpire un individuo, ma per lanciare un messaggio. A seguito dell’omicidio, le autorità hanno registrato un aumento di minacce rivolte a dirigenti aziendali, con manifesti apparsi a Manhattan che raffigurano volti di leader d’impresa sotto la scritta “Ricercato”, inclusa una foto barrata del volto di Thompson.

Le autorità condannano ogni celebrazione

La commissaria della polizia di New York, Jessica Tisch, ha deciso di condannare duramente chiunque tenti di giustificare l’accaduto. “Qualsiasi tentativo di celebrare questo gesto è vile, sconsiderato e offensivo nei confronti dei principi di giustizia”, ha dichiarato. Tisch ha ribadito che “non si celebrano i criminali e non si lodano omicidi”, sottolineando la gravità del caso.

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