Calenzano, da gennaio audizioni della commissione d’inchiesta. Magni: “Scenario straziante”

Secondo quanto si apprende, sono quindi da poco terminate le acquisizioni della documentazione disposte dalla procura di Prato nelle diverse sedi di Eni e in diverse aziende coinvolte nelle operazioni in corso al sito di Calenzano

Redazione
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Il prossimo gennaio avranno inizio le audizioni della “Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro” sulla tragedia dello scorso 9 dicembre nel deposito Eni di Calenzano, che ha causato 5 vittime e circa una trentina di feriti a seguito di un’esplosione che si è verificata nelle vicinanze di una pensilina di rifornimento. Lo ha annunciato il senatore di Avs e presidente della Commissione, Tino magni, che si è fermato a parlare con alcuni giornalisti a seguito della visita al deposito Eni della Commissione.

I parlamentari della commissione si sono recati sul luogo del disastro questa mattina, accompagnati dal procuratore di Prato, Luca Tescaroli, che è titolare dell’inchiesta. Secondo quanto si apprende, sono quindi da poco terminate le acquisizioni della documentazione disposte dalla procura di Prato nelle diverse sedi di Eni e in diverse aziende coinvolte nelle operazioni in corso al sito di Calenzano. Sono stati sequestrati, oltre ai documenti, anche corrispondenze, e-mail, supporti informatici, contratti, atti interni relativi all’organizzazione del lavoro e della sicurezza. La relazione sull’incidente realizzata dai consulenti incaricati dalla procura deve essere consegnata entro 60 giorni.

Calenzano, Magni: “Serve maggiore sicurezza sul lavoro

Tito Magni ha chiarito che il lavoro della Commissione d’inchiesta parlamentare non interferirà sul lavoro della magistratura, che dovrà ascoltare i soggetti che hanno degli interessi nella questione, ovvero i sindacati, i lavoratori, i vigili del fuoco, ma si concentrerà sul “capire e fare in modo che si prevengano questi fatti“, così che si continui a mettere la persona al centro di questi processi.

L’esponente di Avs ha poi spiegato che giungendo al deposito Eni, i commissari si sono trovati di fronte ad una “immagine straziante“, in quanto quello che si è verificato nel deposito Eni ha “toccato il cuore” degli italiani. Presenti insieme a Tito Magni nel corso del sopralluogo anche la vicepresidente Susanna Camusso, senatrice Pd, e la senatrice di Fratelli d’Italia Paola Mancini.

Di fronte allo spettacolo cruento e destabilizzante del deposito Eni in parte distrutto, Magni ha voluto lanciare un nuovo appello, affinché la sicurezza sul lavoro diventi una priorità in tutti cantieri e le industrie italiane. “La persona vale più di tutto, e quindi tutti gli investimenti vanno indirizzati a salvaguardare la vita delle persone che fanno il proprio dovere, che alla mattina si alzano per venire a lavorare, e poi alcuni non tornano a casa“, ha infatti dichiarato l’esponente di Alleanza Verdi e Sinistra.

Il commissario ha poi spiegato che nell’ultimo anno si sono verificati una serie di incidenti in aziende di grandi dimensioni che lavora per il pubblico, per cui è ormai urgente che venga “fatta maggiore prevenzione“. A chi gli chiede cosa ne pensi dell’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, Magni ha dichiarato di non “voler escludere niente“, ma di preferire investimenti sulla prevenzione e non sulle soluzioni a seguito degli incidenti.

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