Si chiude la due giorni di Champions League per le italiane, con il mercoledì che ha visto di scena Milan, Juventus e Bologna. I rossoneri a San Siro la spuntano soffrendo, grazie al guizzo di Camarda, superando 2-1 la Stella Rossa; Thiago Motta piega Guardiola allo Stadium per 2-0; pareggio tanto eroico quanto amaro, infine, per Italiano in casa del Benfica.
Il Milan ringrazia Camarda, Fonseca attacca la squadra
Il Milan senza Pulisic schiera Loftus-Cheek sotto punta, faticando non poco negli ultimi metri. Due mazzate, tecniche, tattiche e di morale giungono a ridosso della mezzora: out per infortunio l’inglese e Morata, dentro Chukwueze ed Abraham. Fonseca non sblocca i suoi, ci pensa così Leao su lancio lungo di Fofana, bypassando, di fatto, ogni problematica legata allo sviluppo di gioco.
Nella ripresa Radonjic trova il pari e fa calare il gelo a San Siro. Un Diavolo apparso senz’anima, scosso dall’elettricità di Camarda, trova il guizzo vincente. Il classe 2008 ha l’innata dote di conferire logiche di pericolosità ad ogni pallone vagante sullo spazio aereo dell’area di rigore: zuccata, traversa e Abraham su ribattuta regala i tre punti. Girona e trasferta a Zagabria, così, possono ancora regalare ai rossoneri l’accesso diretto agli ottavi.
Il risultato, anche se regala i tre punti, non sempre basta, non in piazze come quella del Milan, non a Fonseca. Il tecnico lusitano, intervenuto a Sky nel post gara, sbotta a tal riguardo: “Il solo risultato non mi soddisfa, sono cose difficili da cambiare e sono stanco di lottare per questo, non sono soddisfatto della prestazione. Non è una questione tattica o tecnica, la squadra è una montagna russa: oggi stiamo bene, domani non si sa. Impressionante“, ha esordito scuro in volto. “Tutti i giorni lavoro per preparare la squadra a fare bene, non so se tutti i ragazzi possono dirlo. Non abbiamo rispettato l’obbligo di fare tutto per vincere, devo parlare e loro capire che questo non puà succedere”, ha, infine, tuonato un Fonseca pronto a tornare alla ribalta delle cronache per le proprie dichiarazioni, tanto forti quanto condivisibili dal tifo.
Vlahovic e McKennie scuotono la Juve, Guardiola sprofonda
Juventus e Manchester City, rimaneggiate tra infortuni e dovuto rifiatare concesso ad alcuni elementi, si sfidano in declinazioni simili della stessa filosofia: quella del dominio e del controllo del gioco. Guardiola parte meglio, un grande Di Gregorio ed una difesa attenta anestetizzano un ritmo già non incalzante degli inglesi. La ripresa, con le formazioni chiamate a dare una svolta ai propri momenti stagionali nei minuti decisivo, poi, accende il confronto tra due delle regine d’Europa.
Gatti e Danilo salgono in cattedra in difesa in occasione dei gol, oltre a blitzare all’occorrenza immolandosi da baluardi d’ultimo uomo. Il primo mette in luce coraggio e polmoni spaccando centralmente il City, azzardando una mezza rovesciata e propiziando la rete del vantaggio a firma del più atteso Vlahovic. Il brasiliano, poi, alza il muro in difesa in occasione del raddoppio a stelle e strisce bianconero. Weah subentra con McKennie, il primo strappa, il secondo emula Gatti e conclude in acrobazia. La crisi che annebbia la mente di Guardiola pare non avere fine, e per gli Sky Blues di Manchester, così, anche il pass playoff non è più affare scontato.
Bologna sorriso amaro: pari eroico, ma la classifica…
Chiude il quintetto all’italiana il Bologna impegnato a Lisbona, sul campo del Benfica. Le seconde linee di Italiano sfornano una prestazione eroica, dato anche calibro e tasso tecnico-agonistico dei lusitani. Skorupski tiene più volte in vita i felsinei, ma non basta. 2 punti a 180′ dalla fine della prima fase, quota playoff già inchiodata ad 8 punti. I rossoblù, salvo ribaltoni clamorosi ed imprevedibili, di fatto, trovano nel cielo di Lisbona il tetro dell’eliminazione.
Champions League, è show extra-Italia
Fuori dall’Italia non accenna a smorzarsi lo spettacolo della Champions League. L’Atletico Madrid elimina, questa volta aritmeticamente, il Bratislava, così come fa lo Stoccarda schiantando lo Young Boys 5-1 in Germania. Lille e Barcellona vincono entrambe 3-2, la prima in casa con lo Sturm Graz, i blaugrana a Dortmund, ringraziando Ferran Torres per la rete all’85’, dopo essersi fatti rimontare il vantaggio di 2 reti. Ultime impegnate, infine, Arsenal e Feyenoord: gli inglesi sbrigano la pratica Monaco con un 3-0 senza appello, gli olandesi rifilano un pirotecnico 4-2 allo Sparta Praga.
© Riproduzione riservata