“San Francesco tra Cimabue e Perugino”, La Russa inaugura al Senato la mostra per il Giubileo

L'evento rappresenta la prima cooperazione tra il Senato e la Galleria Nazionale dell'Umbria e ha l'obiettivo di portare a Roma, in occasione del Giubileo, dieci opere di artisti dal Duecento al Cinquecento dedicate alla vita di San Francesco, Santo patrono d'Italia

Redazione
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In questa importante occasione le istituzioni si pregiano di concorrere a celebrare il Giubileo con la possibilità di consentire, a chi vorrà, di stare vicini alle opere di Cimabue e del Perugino“. Con queste parole il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha inaugurato “San Francesco, tra Cimabue e Perugino“, la mostra promossa dal Senato della Repubblica in collaborazione con il Ministero della Cultura e Musei Nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei nazionali.

L’evento rappresenta la prima cooperazione tra il Senato e la Galleria Nazionale dell’Umbria, nata proprio con l’obiettivo di rendere l’anno del Giubileo un’occasione ancora più florida per consentire ai milioni di pellegrini che si recheranno nel nostro Paese di conoscere e apprezzare il patrimonio culturale e artistico italiano. La mostra, ospitata all’interno della Sala capitolare di Palazzo della Minerva, sede della Biblioteca del Senato, sarà visitabile da dall’11 dicembre al 2 marzo, periodo in cui sarà possibile ammirare dieci opere di grandi Maestri dal Duecento al Cinquecento, per celebrare la chiusura dell’ottavo centenario delle Stimmate di San Francesco e l’inizio dell’Anno Giubilare, in concomitanza con gli 800 anni del Cantico delle Creature.

Furto banche dati, il presidente del Senato Ignazio La Russa
Il presidente del Senato Ignazio La Russa

L’importanza di una mostra come quella di “San Francesco, tra Cimabue e Perugino” è stata poi ulteriormente spiegata dal Presidente del Senato, che nel corso dell’inaugurazione ha chiarito come la figura di San Francesco,con il suo peregrinare per i sentieri d’Italia, portando la voce della carità con la sua fede e il suo amore per i poveri“, ha effettivamente anticipato di diversi secoli i percorsi che oggi milioni di pellegrini compiono accorrendo a Roma.

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Il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi

L’evento di oggi ha poi visto la partecipazione del Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, in rappresentanza del Ministro della Cultura Alessandro Giuli, che ha sottolineato come la mostra sia considerabile “un viaggio nella storia dell’arte attraverso le opere dei più importanti Maestri medioevali e rinascimentali” e come questa “rientri nell’obiettivo del Governo di valorizzare al massimo l’immenso patrimonio artistico italiano“.

Hanno partecipato all’inaugurazione anche la Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, la Sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, Luigi Carlini, e il Vicesegretario generale della Presidenza del Consiglio, Marco Villani.

Stefania Proietti e Luigi Carlini
La Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti e il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, Luigi Carlini

Quest’ultimo ha voluto evidenziare “l’impegno del Comitato per le celebrazioni degli 800 anni di San Francesco“, che si dimostra in ogni occasione in cui si ricordano le opere del Santo patrono italiano, tra cui anche “la mostra promossa dal Senato, che presenta opere d’arte di rara bellezza che testimoniano la fede di San Francesco“.

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Il Vicesegretario generale della Presidenza del Consiglio, Marco Villani

La mostra anticipa di pochi giorni l’apertura della Porta Santa, che darà l’inizio ufficiale al Giubileo“, ha invece ricordato Monsignor Rino Fisichella, anch’esso presente all’apertura della mostra, auspicando che “l’evento abbia successo di pubblico, non solo per il luogo ma per ammirare la bellezza e le meraviglie che qui sono collocate“.

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Monsignor Rino Fisichella

Le opere in mostra a “San Francesco, tra Cimabue e Perugino

La mostra “San Francesco, tra Cimabue e Perugino” si apre con due opere di inestimabile valore. Innanzitutto, la preziosissima Chartula, prestito della Custodia Generale del Sacro Convento di San Francesco in Assisi. Si tratta della la pergamena autografa considerata tra le più importanti reliquie di San Francesco, databile al 1224 e scritta di suo pugno dopo l’impressione delle stimmate. In essa sono riportate una benedizione del Santo al compagno e amico frate Leone e, sul retro, una lirica dal “Lodi di Dio altissimo”. La Carthula è generalmente conservata nella Cappella di San Nicola, nella chiesa inferiore della Basilica di Assisi accanto al suo saio e su di essa è ancora leggibili il “Tau” con cui San Francesco era solito firmarsi.

Dal Museo della Porziuncola, che afferisce alla Provincia Serafica di San Francesco, è stato invece concesso l’utilizzo dell’Effige del Santo patrono d’Italia, dipinta da Cimabue negli anni in cui il Maestro era impegnato ad affrescare la Basilica di Assisi. Tale effige è impressa sulla tavola che, secondo tradizione, servì da copertura della prima cassa di legno in cui venne inserito il corpo di San Francesco a seguito della sua morte.

La mostra poi prosegue con un percorso tra le opere di alcuni dei maggiori pittori del Medioevo e del Rinascimento. Si contano, infatti, il Gonfalone della Giustizia di Perugino, uno dei maggiori capolavori conservati presso la Galleria Nazionale dell’Umbria, il Tabernacolo di Nicolò del Priore, l’elemento centrale del Polittico di San Francesco al Prato di Taddeo di Bartolo, lo Sposalizio mistico di Santa Caterina, opera di Benozzo Gozzoli (proveniente dalla Museo d’arte moderna e contemporanea ‘Aurelio de Felice’ di Terni), la Pietà di Niccolò di Liberatore e Lattanzio di Niccolò (in prestito dalla Fondazione Perugia) e la Pala dei Cinque Santi di Perugino.

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