Occhi puntati sulla riunione della Banca centrale europea (Bce), che si terrà il prossimo 12 dicembre e che potrebbe dare un nuovo scossone all’economia europea, grazie al terzo taglio sui tassi di interesse di questo 2024. Al momento non vi sarebbe nulla di certo, ma si ipotizza con una certa sicurezza che la squadra di Christine Lagarde possa cedere ad un nuovo -0,25%, così da portare il tasso di riferimento al 3%, ovvero ai minimi dallo scorso marzo 2023. L’obiettivo, come sempre sottolineato, è quello di raggiungere la fine del 2025 con un tasso di deposito all’1,75%.
La Bce non ha mai nascosto la sua volontà di non esagerare, di non lasciarsi travolgere alla positività degli eventi, rischiando di inficiare mesi di lavoro e privazioni. Eppure, molti analisti azzardano l’idea che dalla prossima riunione la Bce possa effettivamente abbandonare questa linea di pensiero, decidendo di “osare di più“, un po’ come aveva suggerito il vicepremier forzista Antonio Tajani negli scorsi mesi.
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Bce, le aspettative dei mercati
Ciò che sembra chiaro è che i mercati attenderanno con una certa attenzione le dichiarazioni di Christine Lagarde che faranno seguito alla riunione, visto che si prospetta che la Banca centrale voglia annunciare anche le previsioni aggiornate sulla crescita del Pil e dell’inflazione, compresa una prima previsione sul 2027. L’ipotesi che tutti inseguono è che la Bce dichiari che l’obiettivo del 2% dell’inflazione sia più vicino di quanto finora calcolato.
Secondo Konstantin Veit, Portfolio Manager di Pimco, il metodo più corretto per far calare l’inflazione è quello di ridurre più lentamente i tassi nel prossimo futuro. L’analista ha infatti spiegato che il 2% sarà probabilmente raggiunto intorno alla metà del 2025, quindi in anticipo rispetto alle stime passate, ma, affinché questa traiettoria sia conservata, la Bce dovrà calare la soglia dei tassi di interesse gradualmente, così che “l’inflazione converga in modo duraturo verso l’obiettivo nel 2025 e la crescita del costo del lavoro per unità di prodotto torni a livelli ampiamente coerenti“.
La decisione della Bce potrebbe in parte influenzare quella del Fed statunitense, che si incontrerà il prossimo 18 dicembre. Anche per gli statunitensi il dossier principale è proprio quello del taglio dei tassi, nell’ipotesi di procedere oppure no con quello che sarebbe il terzo taglio di 25 punti percentuali nel 2024. La settimana che si apre oggi, dunque, si preannuncia carica di novità e sorprese dal punto di vista economico.
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