Dopo le dimissioni di Mario Draghi, non accettate dal presidente della Repubblica, Lega e Fratelli d’Italia chiedono un ritorno alle urne nel più breve tempo possibile. Diversa la scelta di Forza Italia che chiede cautela e attenzione
Continua il clima di instabilità al governo dopo la caotica giornata di ieri. Prima l’astensione dei 5 Stelle di fronte al voto per il Dl Aiuti, poi le dimissioni di Mario Draghi al Quirinale e, infine, il richiamo alla responsabilità da parte del presidente Sergio Mattarella, respingendo la richiesta del premier.
All’indomani della crisi di governo, si iniziano a tirare le somme per il futuro dell’Italia. Il centrodestra sgomita, chiede attenzioni e si spacca sulla possibilità di un eventuale ritorno alle urne.
Irremovibile nella sua posizione, Giorgia Meloni chiede elezioni anticipate nel più breve tempo possibile. La leader di Fratelli d’Italia, che non ha mai nascosto il suo proposito di far tornare gli italiani a esprimere la loro preferenza, scrive su Twitter: «”È da irresponsabili andare al voto ora” . Dissero quelli che in piena crisi economica, tra pandemia e rincari di ogni tipo, continuano a tenere paralizzata l’Italia tra liti e smanie di potere. Irresponsabili sono loro. Basta scuse, basta giochi di palazzo».
Lega, Molinari: «Elezioni? È la cosa più sensata»
Anche la Lega inizia a fare i conti con i nuovi scenari politici. Matteo Salvini ascolta tutti i vertici del partito in un giro di incontri e telefonate: piena sintonia fra i volti del Carroccio sulla strada da intraprendere.
In una nota pubblicata, la Lega condanna l’atteggiamento irresponsabile del Movimento 5 Stelle, il cui strappo «ha fatto venir meno il patto di fiducia alla base dell’azione del governo». Clima di astio verso i grillini e il loro più valido alleato, il Partito Democratico.
Il vicesegretario Andrea Crippa afferma: «È incredibile il caos in cui l’Italia è precipitata per colpa dei 5 Stelle e del Pd». Il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, dice a “24 Mattino” su Radio 24: «Andare a elezioni anticipate sarebbe la cosa più sensata, poi che accada non è detto. Pensare di andare avanti con un partito così inaffidabile è molto complicato. Mi sembra difficile che Conte possa rimangiarsi la sua presa di posizione».
E su una possibile rivalità con Meloni dice: «La concorrenza elettorale con Fratelli d’Italia c’è, loro hanno beneficiato della loro posizione all’opposizione. Il quadro del centrodestra diviso e litigioso ci ha fatto perdere dappertutto, quindi penso che questa sia una lezione per tutti quanti.».
Chiude, infine, Molinari: «Le elezioni politiche sono un’altra cosa, il centrodestra va insieme e per noi non sai un problema andare alleati. Candidato premier per il centrodestra? C’è una regola: chi prende più voti lo esprimerà».
Forza Italia frena: «Grave errore togliere ora il sostegno»
Più cauta è la posizione di Forza Italia. Parla il deputato Roberto Caon: «Tutte le forze politiche che in questo momento, più o meno apertamente, stanno lavorando per far cadere questo governo saranno le uniche responsabili di fronte al disastro economico e politico a cui andrà incontro il Paese».
«Ci sono oltre duecento miliardi di sovvenzioni e prestiti e il presidente Draghi è considerato una garanzia a Bruxelles per il buon utilizzo del Recovery Plan. Eppure quei partiti che non hanno voluto Draghi al Quirinale perché indispensabile a Palazzo Chigi spingono per andare al voto. Se tutto questo non fosse drammatico, per le famiglie e gli imprenditori che pagheranno il prezzo di questa scelta, andrebbe considerato ridicolo», chiude il deputato.
Anche la senatrice Urania Papatheu, intervenuta a Radio Radicale, attacca i grillini: «Altro che uno vale uno, l’atteggiamento del Movimento 5 Stelle dicostra che zero vale zero. Provocare una crisi in questo momento è da folli. Sono profondamente amareggiata e imbarazzata».
«Il presidente Mario Draghi è una personaseria e autorevole. Mi vergogno, come cittadina ancor prima che come parlamentare, che nei suoi confronti ci sia stato questo comportamento da voltagabbana», afferma.
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