L’Università sembra essere sempre di più un lusso per pochi. Tutto ciò viene fuori da uno studio di Fiaip e SoloAffitti. L’analisi ha riscontrato che i prezzi medi per gli affitti nelle città che ospitano atenei sono cresciuti del 23% in un anno.
Si tratta di tanti soldi che gli studenti fuorisede e le loro famiglie, se possono contribuire, non riescono a pagare. Infatti, non si tratta solo di potersi permettere un tetto sulla testa, ma anche di poter sopravvivere in un’altra città (tra cui cibo e svago, quando possibile). Non occorre, poi, dimenticare le tasse obbligatorie per studiare e il non proprio economico materiale didattico, indispensabile per sostenere gli esami.
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Università, sempre più difficile vivere da fuorisede
I luoghi accademici italiani sono in continua espansione: difatti, c’è chi fa il boom di iscrizioni e cambia logo per poter essere sempre al passo con i tempi. Ma la situazione per le persone che vorrebbero approcciarsi alla cultura sembra non essere così semplice.
Da ciò che si apprende, Milano guida la classifica con canoni medi di 630 euro per una camera singola, seguita da Roma (600 euro, +34%), che è pronta anche per il Giubileo. 500 euro a Bologna e Firenze, 433 euro a Torino. Dei contesti più sopportabili si trovano nelle province, dove i costi scendono a 200-350 euro.
Quest’anno è emerso che in tantissimi vorrebbero avere la possibilità di apprendere altrove. Effettivamente, la richiesta di alloggi è aumentata del 30% rispetto al 2023, mentre l’offerta è diminuita del 10%, rendendo più complessa la ricerca di soluzioni consone.
Per ridurre i costi, molti scelgono città più piccole o aree periferiche, dove si può risparmiare fino al 40%.
L’intervento delle istituzioni
Dal canto loro, le istituzioni starebbero facendo il possibile per poter dare un supporto ai giovani. Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha stanziato oltre 14 milioni di euro per la creazione di 144 nuovi posti letto nella residenza “I Sirenei” dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
L’intervento sopracitato si inserisce in un piano nazionale da 187 milioni di euro, parte di un più ampio investimento di 1,2 miliardi provenienti dal PNRR, destinati alla realizzazione di 60.000 giacigli per alunni entro il 2026. Parallelamente, il Governo ha recentemente approvato una norma che permette di trasformare beni sequestrati alle organizzazioni mafiose in alloggi universitari.
Durante una conferenza alla Camera, sono state avanzate delle proposte per introdurre incentivi fiscali per proprietari e studenti, al fine di aumentare l’offerta di alloggi e rendere più accettabili i costi.
La parlamentare Alice Buonguerrieri ha sottolineato il valore di lavorare con Regioni e Comuni per rafforzare le infrastrutture e migliorare le facoltà. Delle misure particolarmente efficaci che puntano ad assicurare un diritto allo studio equo e accessibile alla collettività.
Si spera, dunque, che il Sistema Universitario Italiano riesca a far fronte anche alla cosiddetta emergenza abitativa.
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