Elon Musk sbarca nel Regno Unito, nello specifico in quello che sembra essere il suo nuovo habitat naturale, ossia la politica. Difatti, l’uomo più ricco al mondo è percepito come il neo-designato alla guida di uno dei dicasteri portanti della freschissima amministrazione americana di Donald Trump.
Nelle ultime ore, il Tycoon ha ufficializzato un vero e proprio endorsement via social a Reform UK, il partito populista di Nigel Farage, leader e fondatore del Brexit Party, in vista dei prossimi impegni elettorali dell’alleato britannico.
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Un sostegno esplicito a un partito formalizzato via social? Esattamente, e Musk non può credere ai suoi occhi. Motivo per cui non ha potuto attendere a rilanciare un post pubblicato sulla piattaforma X dall’account di Andrea Jenkyns, ex deputata della destra Tory nonché ex sottosegretaria all’Istruzione sotto il governo di Boris Johnson e che in questi giorni frequentava il partito di Farage. Il post pubblicato dalla conservatrice, designava a Reform UK il titolo di futuro “vincitore delle elezioni” nel Regno. Previsione che è stata vagliata dallo schermo di Mr Tesla e certificata con un suo “yes” come sigillo di garanzia.
Stando ad alcuni media britannici, il sostengo palesato a Reform potrebbe assumere le sembianze di un mega finanziamento anche se occorrerebbe verificare come rendere compatibile tale donazione di denaro con la normativa vigente nel Regno Unito.
In verità, l’endorsement trumpiano resta coerente al rapporto politico e amichevole manifestato diverse volte dallo stesso neoeletto presidente americano verso il conduttore televisivo. Però, questo supporto esplicito potrebbe anche stimolare febbricitanti reazioni. Da un lato, sul delicato piano dei rapporti con l’attuale governo laburista britannico del Primo Ministro del Regno, Keir Starmer e di conseguenza, nella storica “relazione speciale” fra Whashington e Londra.
Dall’altro, nei confronti dell’attuale opposizione Tory e di Kemi Badenoch, neo leader del Partito Conservatore, politicamente compatibile al Tycoon, ma stoica nella difesa del tradizionale primato a destra delle sue origini e della sua formazione, di fronte a quella che è la competizione instauratasi dai crescenti consensi di Reform UK.
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