Sciopero precettato, protesta garantita: chi vince il braccio di ferro?

Matteo Salvini, a seguito dell'annuncio della bocciatura del ricorso, ha dichiarato: "Sono contento di aver fatto il mio dovere e garantire a milioni di italiani il diritto a lavorare, a curarsi, a viaggiare"

Redazione
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Un nuovo venerdì nero per l’Italia ha avuto inizio, eppure, gli scontri sullo sciopero indetto da Cgil e Uil, sulla scia dello stop al lavoro deciso in primis dai sindacati autonomi Cub e Sgb, continuano senza freni. È infatti giunta nel tardo pomeriggio di ieri la decisione del Tar contro il ricorso presentato dai due sindacati autonomi, che avevano deciso di impugnare la precettazione per non essere costretti a cedere alle richieste di Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture.

Quest’ultimo ha invece gioito soddisfatto, dichiarando di essere contento di aver fatto il mio dovere e garantire a milioni di italiani il diritto a lavorare, a curarsi, a viaggiare” e sottolineando che, nonostante il suo intervento, il diritto allo sciopero è stato rispettato, ma che allo stesso tempo è stato garantito agli italiani di poter vivere un venerdì più tranquillo possibile. Durissima la reazione dei leader di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, che hanno sostenuto che il loro ricorso, sempre presentato al Tar, non avrebbe ancora ricevuto un rifiuto ufficiale.

Segretario della CGIL Maurizio Landini sulla manovra
Il segretario della CGIL Maurizio Landini

In ogni caso, oggi, in Italia lo sciopero seguirà le fasce orarie e gli obblighi imposti dalla precettazione. Sono previste numerose manifestazioni nelle grandi città italiane in cui saranno presenti anche i volti dei partiti del centrosinistra. La leader del Pd, Elly Schlein, parteciperà infatti al corteo che si terrà a Roma, da piazza dell’Esquilino a via dei Fori Imperiali, mentre i leader di Avs, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, saranno a Bologna per la manifestazione sindacale indetta da Cgil e Uil. Landini e Bombardieri, invece, scenderanno in piazza a Napoli, per protestare contro i provvedimenti contenuti nella Legge di bilancio.

Sciopero, il ricorso di Cgil e Uil

La bocciatura del Tar riguarderebbe proprio la sequenza cronologica degli eventi che hanno portato allo situazione odierna. La decisione di Cgil e Uil di scegliere il 29 novembre, data in cui era già stato predisposto lo sciopero di Cub e Sgb, avrebbe di fatto portato alla precettazione, che ha quindi riguardato entrambi gli stop al lavoro.

La motivazione del blocco riguarderebbe la vicinanza di questa contestazione con quelle avvenuti nelle stesse settimane, come ha spiegato anche la presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi, Paola Bellocchi: “Noi applichiamo le regole di legge, gli scioperi devono essere distanziati. E c’è una delibera che vieta la concentrazione nel settore dei trasporti. Cgil e Uil non si sono adeguate“.

Landini e Bombardieri hanno invece sostenuto di aver rispettato le regole e di aver deciso di escludere il settore ferroviario proprio in virtù dello sciopero che li ha riguardati la scorsa settimana. Gli altri tipi di trasporti, invece, non sarebbero stati esclusi perché i due sindacati non riconoscerebbero la delibera sulla concentrazione tra scioperi nei in questi settori. In questo modo, però, secondo il Garante, si sarebbe determinata “una violazione del diritto alla mobilità degli utenti“, che avrebbe poi trascinato con sé anche il primo stop al lavoro indetto da Cub e Sgb.

I due sindacati indipendenti avrebbero quindi impugnato la precettazione in quanto la loro proposta di movimentazione non avrebbe presentato irregolarità, ma a causa dei dubbi che hanno interessato quella indetta da Cgil e Uil, anch’essi hanno dovuto cedere alle richieste della precettazione. “Se ci fosse stato solo il loro sciopero, i trasporti non sarebbero stati compromessi più di tanto, il problema è la forza delle grandi confederazioni“, ha poi aggiunto il Garante.

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