Zerocalcare, nelle sue stories Instagram, ha spiegato che non parteciperà all’incontro “Più libri più liberi” con Chiara Valerio. L’evento quest’anno è in ricordo di Giulia Cecchetin e, per questo, trova incoerente invitare il filosofo Leonardo Caffo, accusato di lesioni e maltrattamenti ai danni dell’ex compagna.
Secondo il fumettista, in un contesto del genere, seppur si segua il principio garantista, che lui condivide, non si può, in questo periodo storico sociale, invitare Caffo come se nulla fosse.
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“Mi è sembrato sbagliato invocare il garantismo per troncare una discussione sulla violenza di genere, senza problematizzare il calvario che tante donne incontrano nel denunciare gli abusi, la difficoltà di essere credute, di vedere riconosciuta la propria verità. Una discussione complessa che afferisce più alla cultura che alle procedure penali“, ha scritto Zerocalcare.
Zerocalcare e la casa editrice sulla stessa linea
Il fumettista ha rivelato di aver parlato con la sua casa editrice di questa tematica e, anche loro, hanno avvallato la sua scelta.
Sempre, su Instagram, ha spiegato: “Ho deciso di annullare l’incontro previsto con la stessa Chiara Valerio. Oggettivamente penso che sia impossibile da tenere perché mi pare impossibile glissare su questo tema e parlare di editoria come se niente fosse; e al tempo stesso mi pare grottesco pensare che un maschio tenga un incontro in cui spiega ad una donna come avrebbe dovuto comportarsi in termini di femminismo“.
Zerocalcare contro Caffo: di cosa è accusato e come si è giustificata Chiara Valerio
Leonardo Caffo, giorni fa, dopo che si era sollevata la polemica, ha deciso di non partecipare più all’evento romano. Nonostante ciò, seguendo lo spirito garantista, Chiara Valerio ha riconfermato l’invito, chiarendo che “il festival terrà sempre le porte aperte per lui“.
Il filosofo, al momento, è accusato di maltrattamenti e lesioni ai danni dell’ex. Ma la Valerio l’ha difeso ed ha chiarito: “La fiera si chiama Più libri più liberi e il programma, che è online da mercoledì, vive di questa libertà di dialogo e dissenso. Capire e giudicare non sono sinonimi. Lo spazio pubblico, e una fiera lo è, è il luogo dove si discutono temi importanti e controversi come la violenza, la sua diffusione e i suoi metodi“.
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