Produzione energetica, competitività, industrializzazione e Intelligenza artificiale. Sono questi gli argomenti principali che l’evento “Dalla formazione all’industria – La ripartenza del nucleare in Italia“, organizzato da Intelligence Week e giunto alla sesta edizione, si pone l’obiettivo di analizzare, affrontare e soprattutto comunicare al grande pubblico, per permettere l’uscita dall’ambito settoriale del tema dell’energia nucleare. La conferenza, tenutasi a Palazzo Altieri nella sede di Banca Finnat Euramerica di Roma, rappresenta anche un tentativo di superare la disinformazione, e la controinformazione, riguardante i temi legati agli impianti e all’energia nucleare, ovvero argomenti che fino a pochi anni fa erano percepiti nel nostro Paese come un vero e proprio tabù.
L’interesse nazionale si dimostra fortissimo, come confermano gli interventi del ministro dell’Ambiente e delle Risorse energetiche, Gilberto Pichetto Fratin, che ha sottolineato la volontà di avere “entro l’anno una bozza di legge delega da portare in Parlamento, per riaprire la strada del nucleare che è rimasta troppo a lungo chiusa“, e del ministro dell’Industria e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha invece ricordato come “la politica ambientale non può essere scollegata dalla politica industriale“, evidenziando l’importanza del cambiamento di rotta che il nostro Paese deve affrontare.
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I lavori svolti nella mattinata sono stati realizzati con il sostegno di Edison, Enel, newcleo, Sogin, AFRY, Alpha Ring, Protection Solutions e Transmutex. Andrea Vento, Amministratore delegato di Intelligence Week, ha chiarito ai nostri microfoni che l’obiettivo dell’evento è duplice, in quanto si propone di “vedere nel tempo come muta la consapevolezza e la percezione del nucleare in Italia“, anche grazie ai sondaggi che semestralmente vengono affidati a SWG, e di “allargare la comunità delle persone attente e neutrali tecnologicamente nei confronti del nucleare“.
In questo senso, l’Ad ha sostenuto che una parte importante della popolazione che non deve essere sottovalutata è rappresentata dai giovani, in quanto questi sarebbero “neutrali tecnologicamente e tendenti ad informarsi e a dialogare nei ‘New media’, quindi blog, social media, siti dedicati, dove possono interagire e formare una propria opinione“.
E’ poi intervenuto il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alessandro Morelli, che ha evidenziato come “in pochi anni dobbiamo raddoppiare la nostra produzione energetica” e al contempo ha sostenuto che al momento tale obiettivo non è raggiungibile attraverso lo sfruttamento di “energia eolica o solare“, ma è perseguibile attraverso quella nucleare. “Questa energia però non deve essere utilizzata ideologicamente, ma partendo dal presupposto della neutralità tecnologica per dare a imprese e famiglie qualunque tipo di tecnologia per la produzione elettrica“, ha infatti ammonito Morelli, ricordando come scelte ideologiche stiano “portando a disastri economico sociali in Europa, come nei casi delle chiusure delle fabbriche“.
Il Sottosegretario ha poi chiarito che in questo senso c’è già stato l’interesse di alcuni ministri, “che si sono espressi per aprire un dibattito. Una scelta giusta, in considerazione del fatto che fino a poco tempo fa si parlava poco di nucleare, mentre ora non si tratta più di un tabù“. Su tale questione è intervenuto anche l’Amministratore Delegato di Sogin (Società Gestione Impianti Nucleari), Gian Luca Artizzu, sostenendo che il convegno “fa parte dei pochi eventi che si sono creati da un anno e mezzo o due a questa parte e tenete conto che fino a due anni fa era un tabù parlare di nucleare, oggi se ne può parlare più liberamente e in modo costruttivo“.
Un aspetto da non trascurare, inoltre, riguarda le possibilità che legano la fusione nucleare e le prospettive dell’Intelligenza Artificiale, come sottolineato dal General manager di Emea – Alpha Ring, Giovanni Landi. “La fusione rappresenta nel mondo dell’IA il futuro obbligatorio“, ha infatti dichiarato quest’ultimo, mettendo in luce gli investimenti che già da anni in questo senso caratterizzano le aziende statunitensi della Silicon Valley.
“Sappiamo benissimo che i consumi dei Data Center, che gestiscono e che fanno funzionare l’applicazione dell’IA, aumenteranno in una maniera assolutamente proibitiva se non ci sarà la fonte nucleare particolare nella fusione“, ha ricordato Landi, ponendo l’attenzione sulla necessità anche per l’Italia di sfruttare queste tecnologie. “Io credo che se l’industria nucleare vuole rispondere nella maniera adeguata alle sfide che ha di fronte deve adattarsi. È questo che io chiamo il processo di svecchiamento di questa industria, dal punto di vista della ricerca”, ha infatti concluso.
L’evento sottolineerebbe le nuove prospettive a cui la stessa popolazione italiana potrebbe essere più aperta. Secondo un sondaggio SWG, ad oggi, un italiano su due voterebbe per il ritorno al nucleare, mentre il 79% considera la possibile creazione di una nuova azienda che si occupi di costruzione di reattori nucleari di terza e quarta generazione, a cui lavora l’esecutivo e che dovrebbe coinvolgere Enel, Ansaldo e Leonardo, “un’adeguata risposta al crescente bisogno di elettricità del Paese”.
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