Dietro le quinte di Azione: Calenda smentisce le crisi, ma qual è ora il suo futuro?

Nessun trasferimento in sedi più piccole, né sfoltimento del personale a causa del calo degli investitori. Calenda smentisce le indiscrezioni de Il Tempo, eppure solo qualche settimana fa aveva dichiarato non vero l'allontanamento di quattro suoi membri, che invece poi sono confluiti in altre realtà politiche

Redazione
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Il leader di Azione, Carlo Calenda, sembrerebbe essere al centro di un dibattimento particolare con la testata Il Tempo, incentrato sul futuro del partito e su una serie di indiscrezioni riguardanti la fuoriuscita dal partito di alcuni membri e le mire ambiziose di altri. Il leader politico sarebbe infatti solito, almeno secondo le dichiarazioni del giornale, smentire quanto contenuto negli articoli riguardanti il suo partito.

Il primo caso avrebbe riguardato l’articoli pubblicato col titolo di “Azione si restringe“, che avrebbe annunciato l’allontanamento dal partito di ben quattro membri: Maria Stella Gelmini, Mara Carfagna, Enrico Costa e Giusy Versace. Calenda avrebbe quindi allontanato la possibilità, sostenendo che si trattasse di “una notizia infondata” e sottolineando che non vi fosse “alcuna crisi interna al partito“. Solo due settimane dopo, però, i quattro politici citati avrebbe realmente lasciato il partito, smentendo a loro volta le dichiarazioni di Calenda.

Ieri, come riportato dal giornale di Piazza Colonna, sembrerebbe che Calenda abbia nuovamente deciso di dichiarare false le informazioni riportare in un loro articolo. “Non c’è stato alcun licenziamento della ‘squadra della comunicazione social‘, tutt’ora composta da quattro validissimi professionisti“, avrebbe dichiarato l’ufficio stampa di Azione, in risposta ad un articolo uscito ieri e riguardante presunti licenziamenti nel team di comunicazione del partito.

Le indiscrezioni de Il Tempo sul partito di Calenda

Quest’ultima precisazione del partito di Carlo Calenda farebbe riferimento all’indiscrezione pubblicata dalla testata riguardante un presunto sfoltimento delle collaborazioni del partito, legate a quanto sembrerebbe proprio agli improvvisi allontanamenti alcuni nomi dal partito. Secondo Il Tempo, infatti, il partito avrebbe perso numerosi finanziatori e tale notizia sarebbe stata confermata “da fonti affidabili e vicine al partito“.

L’ufficio stampa di Azione avrebbe però risposto anche alla notizia legata ad un presunto trasferimento della sede del partito. Secondo il partito di Calenda, infatti, non vi sarebbe alcun tipo di riduzione degli spazi, anzi, sarebbe in corso un allargamento perché un edificio in via Sardegna 29 è “da qualche settimana in uso ad Azione Roma e Lazio“. La testata, in un articolo odierno, ha invece dichiarato di essere a conoscenza di informazioni differenti.

Carlo Calenda sullo Ius Scholae
Carlo Calenda, leader di Azione

Secondo il giornale di Piazza Colonna, infatti, il partito starebbe valutando di lasciare l’appartamento in Corso Vittorio Emanuele per trasferirsi in una sede ben più piccola in via Veneto. Tale cambiamento, inoltre, potrebbe avvenire anche in tempi piuttosto brevi. Il Tempo avrebbe poi sfruttato l’articolo di oggi per sottolineare un’altra indiscrezione poi rivelatasi veritiera.

Nel corso della due giorni Libdem, organizzata da Luigi Marattin e Andrea Marcucci, sarebbe infatti intervenuta Giulia Pastorella, esponente di Azione, che avrebbe lasciato intendere di volersi candidare come leader del partito. “Ci vedremo molto presto“, avrebbe infatti dichiarato Pastorella, sostenendo che “se sarò eletta segretaria del mio partito, inizierò questo dialogo costruttivo perché di questo il Paese ha bisogno“. La testata di Piazza Colonna ha quindi sostenuto che ora potrebbe aprirsi un nuovo periodo per Azione, che potrebbe doversi rivolgere al nuovo polo centrista su cui starebbe lavorando Giuseppe Sala, con il sostegno del Partito democratica.

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