Nel mezzo dell’operazione Commerzbank, Unicredit ha deciso di compiere un ulteriore passo in avanti, sconvolgendo gli imprenditori e aprendo alla possibilità della nascita di un polo bancario che potrebbe divenire tra i più potenti d’Europa. Senza particolari anticipazioni, infatti, la banca italiana ha promosso un’offerta pubblica di scambio volontaria (Ops) sul totale delle azioni di Banco Bpm. Unicredit è quindi tornata a puntare in Italia, dopo un primo tentativo di allargamento verso una banca tedesca.
Sembrerebbe che se Bpm dovesse accettare l’Ops, il controvalore complessivo dell’offerta di Unicredit sfiorerà i 10,1 miliardi. Questa cifra deriva infatti dall’unione del valore delle azioni di Bpm, ovvero 6,657 per azione, e da quello delle azioni di Unicredit, che è pari a 38,041 euro. Nel caso in cui Banco Bpm dovesse decidere di accettare la proposta di Unicredit, quest’ultima diventerebbe la terza banca europea per capitalizzazione di mercato, come confermato dalla nota pubblicata dalla stessa banca.
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“Con questa acquisizione di uno dei nostri obiettivi storici, rafforziamo la nostra posizione in Italia“, ha spiegato il Ceo di Unicredit, Andrea Orcel, sottolineando che allo stesso tempo sarà anche possibile “incrementare ulteriormente il valore che possiamo creare per i nostri stakeholder in quel mercato, così come per i nostri azionisti“. L’amministratore delegato ha poi sottolineato che questa acquisizione sarebbe uno degli “obiettivi storici” della banca, poiché “l’Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi che la aiutino a sviluppare la propria economia e a competere contro gli altri principali blocchi economici“.
Unicredit, il processo di acquisizione di Bpm
Nel caso in cui il Banco Bpm dovesse accettare l’acquisizione, Unicredit avrebbe già pronta la strategia necessaria affinché l’operazioni si tramuti in un successo. Secondo quanto si legge nella nota rilasciata dalla banca, infatti, sembrerebbe che l’acquisto dovrà essere concluso entro giugno 2025 e poi l’integrazione delle due realtà sarà portata avanti gradualmente per i successivi 12 mesi.
Nello specifico è previsto che la banca presenti il documento di Offerta al Consob (Commissione nazionale per la società e la borsa) entro il termine di 20 giorni di calendario da oggi, così come nella stessa data porti le istanze per l’ottenimento delle autorizzazioni preventive da parte di Bce, Banca d’Italia e Ivass. Il passo successivo si svolgerà il 10 aprile, quando avrà luogo l’assemblea straordinaria per l’approvazione dell’aumento di capitale, in cui il Cda della Banca delibererà l’aumento “nei più brevi tempi tecnici dopo l’ottenimento delle autorizzazioni preventive“.
“Unicredit ha una solida esperienza in acquisizioni integrate con successo, con le competenze e le conoscenze gestionali necessarie per eseguirle in modo efficiente“, si legge infatti nel documento con cui è stato annunciato l’Ops. Secondo quanto sostenuto da Unicredit, i vantaggi dell’operazione non saranno solo nazionali, ma riguarderanno anche gli investimenti della clientela del Banco sia nei canali distribuzione che nella tecnologia. Inoltre, nella nota è specificato che la performance operativa fin qui conseguita da Bpm non sarà annullata dall’acquisizione, ma sarà rafforzata e “supportata da migliore efficienza, migliori investimenti, una copertura dei rischi più conservative e una posizione più forte di capitale“.
L’operazione Commerzbank
Si ipotizza che la decisione di scommettere su un’acquisizione in Italia sia dovuta ai tempi piuttosto lunghi che richiede l’operazione Commerzbank. L’acquisizione è stata infatti rallentata dalle condizioni politiche in cui versa la Germania, sull’orlo delle elezioni e al centro di una importante recessione economica. In questo senso Unicredit ha dichiarato di non avere intenzione di procedere a nuove acquisizioni nel Paese, a meno che non si tratti di un periodo successivo all’elezione del nuovo governo.
“La nostra posizione in Commerzbank è un investimento che ha tempo per maturare“, ha infatti dichiarato Andrea Orcel, sottolineando che “per rispetto della Germania e delle sue elezioni, non ci sarebbe stata la possibilità di muoversi nel breve termine e forse non ci sarà affatto“.
L’obiettivo, quindi, è quello di non forzare e di spostare le mire su progetti meno a lungo termine, così da evitare fratture all’interno della prima operazione. Inoltre, il Ceo ha sottolineato che Unicredit procederà all’acquisizione solamente “a certe condizioni, che richiedono un cambio delle posizioni di certe controparti“, per cui “vista la reazione di certi ambienti dobbiamo essere pazienti“.
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