Matteo Renzi, ex segretario del Pd e attuale leader di Italia Viva, ha rilasciato un’intervista a Maria Teresa Meli del Corriere della Sera, in cui ha affrontato le tematiche attuali più calde della politica: da Raffaele Fitto in Europa, al piano immigrazione di Meloni, passando per il ruolo del centro e concludendo con Stellantis.
Le dichiarazioni di Renzi
Il leader di Iv ha parlato dell’elezione di Raffaele Fitto come vicepresidente della Commissione Ue lodandolo. “Sulle grandi sfide vince solo chi gioca in squadra” ha dichiarato, sottolineando che è un democristiano serio che rispetta le istituzioni e che è tra i più bravi “dentro un governo imbarazzante”. “Fitto era il nome migliore e Mattarella ha chiaramente espresso il sostegno di tutti” ha ribadito.
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Sul fatto che FdI parli di una vittoria di Giorgia Meloni con questa elezione di Fitto, Renzi ha dichiarato che è “puro provincialismo”, sottolineando che altri governi in passato hanno ottenuto anche di più, come la presidenza della Commissione. “Meloni non si vanti: la vicepresidenza all’Italia è un atto dovuto. Sarebbe stato assurdo il contrario” ha commentato.
Sul piano immigrazione della Meloni, che la premier ha affermato esserle stato copiato da altri leader europei, Renzi ha dichiarato che ormai “il centro migranti in Albania è una barzelletta”. Ha spiegato che ieri sono ritornati in Italia poliziotti, carabinieri e operatori e che per lui sono stati sprecati centinaia di milioni del contribuente per “un’operazione folle giuridicamente ed economicamente”. Ha annunciato che “serve immigrazione regolare per le imprese, servono poliziotti nelle stazioni, servono soldi agli studenti per non andarsene” e questo è tutto il contrario del piano di Meloni. Quindi è sicuro che “sull’immigrazione non ci copia nessuno: ci ridono dietro tutti”.
Renzi è stato interrogato sulla possibilità di collaborazione con la maggioranza almeno sulle questioni internazionali e lui ha risposto di essere tornato da poco da una conferenza all’estero e “in queste occasioni vedi bene che l’Italia è forte solo se fa squadra. Per questo le dico che noi ci siamo”. Ha confessato che se il governo propone un’idea “seria” sulla politica estera “noi votiamo insieme”.
Ha parlato dell’escalation nella guerra in Ucraina, del trattato per due Stati in Medio Oriente e ha dichiarato che “adesso serve un’iniziativa vera”. Ha quindi lanciato un appello a Meloni: “Sono le ultime settimane della presidenza del G7. È il momento di mettere in campo la grande tradizione diplomatica italiana. Fai una proposta credibile sia per l’Ucraina che per la Terra Santa, cara premier, e tutti lavoriamo al tuo fianco”.
Il discorso si è poi spostato sul ministro degli esteri Antonio Tajani: “Cosa suggerisco a Tajani? Nulla, quando parlo di politica estera penso alla premier”. Ha definito il vicepremier “incredibile”, ma in modo negativo, e “imbarazzante”, dichiarando che “ogni volta che Tajani apre la bocca, un ambasciatore si sente male”.
Sul ruolo del centro nel campo largo Renzi ha affermato: “Siamo la gamba di centro dell’alternativa Meloni”, aggiungendo con sicurezza che senza Iv il centrosinistra non vince. Se il Pd “ottiene ottimi risultati anche con le preferenze dei riformisti”, alle politiche con i vari temi – dalla giustizia, al lavoro, alle tasse – “serve una forza diversa dal Pd per prendere i voti moderati e riformisti”. Altrimenti, ha precisato, c’è il rischio che rivincano Vannacci e Salvini.
Riguardo al leader del centro ha dichiarato che “serve un linguaggio riformista su tasse, lavoro, sicurezza, cultura, energia” e che ha già dei possibili nomi in mente. “Ma intanto Italia Viva può essere la base di questo raggruppamento”, sottolineando che quando il suo partito è coinvolto nella coalizione, questa è destinata a vincere.
Infine ha parlato della questione Stellantis, che ha definito “drammatica”, spiegando che “c’è un’intera filiera che sta saltando per la follia ideologica del Green Deal”. Ha spiegato che non è un problema solo di Stellantis, ma “tagliano tutti”. Ha espresso la necessità di tornare indietro rispetto al Green Deal in Europa, “ma bisogna anche creare un’azienda più grande di Stellantis”, dichiarando che la fusione con Renault è l’unica alternativa. “La voriamo a una grande azienda europea su base franco italiana. Solo uniti saremo protagonisti nell’automotive e salveremo le aziende dell’indotto” ha concluso.
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