Antonio Tajani, Ministro degli Esteri italiano, ha rilasciato diverse dichiarazioni in merito a temi cruciali della politica internazionale, esprimendo la posizione del governo italiano su alcune questioni di rilevanza globale.
Innanzitutto, riguardo alla minaccia nucleare avanzata da Vladimir Putin, Tajani ha ribadito che, pur riconoscendo la pericolosità della situazione, non crede che questa rappresenti una minaccia reale. Secondo il ministro, una simile escalation sarebbe “una follia”, e appare più come una strategia per mettere pressione in vista di trattative future. L’obiettivo di Putin, secondo Tajani, è ottenere il massimo dei territori possibili per poi difendere lo status quo. L’Italia, ha sottolineato, continuerà a supportare l’Ucraina, sia militarmente che politicamente, considerando che una “pace giusta” non può corrispondere a una sconfitta per Kiev. Tajani ha anche affermato che, qualunque sia l’esito delle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti, con l’eventuale ritorno di Donald Trump, la linea italiana non cambierà. L’Italia, infatti, continuerà a sostenere la sovranità ucraina e a lavorare per una stabilizzazione regionale.
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La posizione di Tajani
Sul fronte della politica interna, Tajani ha parlato della riforma dell’Autonomia differenziata, affermando che, pur non volendo bloccare il processo, ci sono alcune correzioni da fare, in particolare riguardo ai LEP (livelli essenziali delle prestazioni). La riforma, secondo Tajani, dovrà essere perfezionata in Parlamento, ma non ci sono intenzioni di fermarla. Il ministro ha anche voluto sottolineare che la discussione sull’autonomia non deve essere vista come una fonte di divisione, ma come un’opportunità per migliorare l’efficienza dello Stato.
In merito alla politica estera italiana, Tajani ha voluto fare chiarezza sulle competenze e sulle responsabilità, ribadendo che la linea viene definita dal Presidente del Consiglio e dal Ministro degli Esteri, ovvero da lui stesso. Ha sottolineato che ogni dichiarazione deve essere ponderata con attenzione, soprattutto su temi delicati come il conflitto israelo-palestinese. A tal proposito, ha risposto anche alle dichiarazioni del leader leghista Matteo Salvini riguardo il mandato d’arresto spiccato dalla Corte Penale Internazionale nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Tajani ha spiegato che, sebbene le opinioni politiche di Salvini siano legittime, queste non riflettono necessariamente la posizione ufficiale del governo. L’Italia, secondo Tajani, vuole prima analizzare le motivazioni della sentenza e procedere con cautela, concentrandosi sulla pace e sulla diplomazia. Il governo italiano, ha aggiunto, si sta anche impegnando per promuovere una soluzione diplomatica ai conflitti in Medio Oriente, con l’obiettivo di ridurre il numero delle vittime innocenti.
Infine, il ministro ha ricordato l’anniversario dell’Holodomor, lo sterminio per fame che ha causato la morte di oltre 6 milioni di ucraini tra il 1932 e il 1933, voluto da Stalin. Tajani ha espresso il suo ricordo di quel genocidio e ha collegato la tragedia storica alla situazione attuale in Ucraina, segnata dalla guerra in corso. La sua riflessione sottolinea l’importanza di non dimenticare le sofferenze passate mentre si affrontano le sfide geopolitiche presenti. Il ministro ha anche rinnovato il suo impegno per il riconoscimento internazionale dell’Holodomor come genocidio.
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