Matt Gaetz fa un passo indietro: rinuncia alla nomina per il Dipartimento di Giustizia

Nonostante il passo indietro, Gaetz ha dichiarato di rimanere impegnato nella causa di Trump, esprimendo il suo supporto per il presidente

Redazione
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Matt Gaetz ha deciso di ritirare la sua candidatura per diventare il prossimo Procuratore Generale degli Stati Uniti nella nuova amministrazione. In un post su X, Gaetz ha spiegato che, nonostante l’entusiasmo e il sostegno ricevuti, la sua nomina stava diventando una distrazione dal lavoro cruciale per la transizione tra la presidenza di Donald Trump e quella di J.D. Vance. Ha sottolineato che non c’era tempo da perdere e che il Dipartimento della Giustizia doveva essere pronto a partire sin dal primo giorno del nuovo mandato. Nonostante i numerosi colloqui positivi con senatori e i ringraziamenti a chi lo aveva supportato, Gaetz ha scelto di fare un passo indietro, con l’intento di evitare che la sua conferma fosse un ostacolo al progresso della transizione presidenziale.

La sua decisione arriva in un contesto politico delicato. La sua candidatura, infatti, era stata oggetto di forti polemiche a causa delle indagini in corso su presunti comportamenti illeciti, tra cui accuse di rapporti sessuali con una minorenne e la partecipazione a festini con droga e sesso. Due donne avevano recentemente accusato Gaetz di averle pagate per prestazioni sessuali, con una delle accusatrici che aveva dichiarato di aver visto Gaetz con una ragazza di 17 anni durante una festa. Sebbene la Commissione Etica della Camera si fosse divisa sulla pubblicazione del rapporto riguardante queste accuse, i media avevano continuato a riportare notizie su un’indagine più ampia che lo riguardava, legata al traffico sessuale e all’ostruzione della giustizia. Nonostante ciò, l’anno scorso i procuratori avevano deciso di non incriminare Gaetz, ma le voci su nuove possibili accuse avevano continuato a circolare, alimentando il dibattito pubblico.

La decisione di Gaetz

Gaetz, tuttavia, ha respinto tutte le accuse, definendo l’indagine una “diffamazione” orchestrata da suoi avversari politici, in particolare da Kevin McCarthy, ex presidente della Camera. Nonostante queste difficoltà, Gaetz aveva ottenuto il sostegno di numerosi membri del Congresso, di J.D. Vance e di Donald Trump, che si erano dichiarati fermamente favorevoli alla sua nomina. Il deputato della Florida aveva ringraziato i suoi sostenitori per il loro supporto e per le conversazioni produttive avute con i senatori, ma ha infine deciso di fare un passo indietro per non ostacolare il lavoro di transizione della nuova amministrazione.

Questa vicenda rappresenta un primo duro colpo agli sforzi di Trump per costruire il suo gabinetto per il secondo mandato. Anche la candidatura di Pete Hegseth, scelto per il ruolo di segretario alla Difesa, è stata messa sotto esame a seguito di accuse di aggressione sessuale risalenti al 2017, anche se Hegseth ha sempre negato ogni illecito. L’annuncio di Gaetz come procuratore generale, infatti, era arrivato a ridosso della riunione della Commissione Etica della Camera, che avrebbe dovuto decidere se pubblicare un rapporto che descriveva in dettaglio le indagini su Gaetz. Poiché il deputato si era dimesso dal suo incarico, la giurisdizione della commissione su di lui era venuta meno, complicando ulteriormente la situazione. Nonostante il passo indietro, Gaetz ha dichiarato di rimanere impegnato nella causa di Trump, esprimendo il suo supporto per il presidente e la sua convinzione che Trump sarà il presidente di maggior successo nella storia degli Stati Uniti.

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