Un evento che nessuno avrebbe mai potuto prevedere quello che si è consumato ieri presso “La Sapienza” di Roma. Nel corso delle elezioni d’Ateneo, ha avuto luogo una vera e propria rissa all’interno della Città Universitaria tra studenti con idee politiche differenti. A farne le spese anche un vigilante, che è stato colpito al volto con una pietra.
Ma che cosa è potuto accadere per far sì che potesse accadere un episodio di tale peso?
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Scontri a La Sapienza: la grave faccenda
Da ciò che si apprende, nella giornata di mercoledì 20 novembre 2024, durante il ballottaggio universitario, un gruppo di studenti di Destra si sarebbero presentati davanti alla Facoltà di Giurisprudenza, intonando dei cori. Questo comportamento avrebbe infastidito altri allievi con pensieri discordanti. A questo punto, tra un litigio e l’altro, sarebbe esplosa la cruenta zuffa.
Una vittima della colluttazione è stata un vigilante della Prima Università della Città Eterna. L’uomo è stato colpito al volto con una pietra dallo schieramento dei ragazzi di Sinistra e dopo essere stato soccorso, ha raggiunto sanguinante l’ospedale.
Il Presidente di Gioventù Nazionale, Francesco Todde, ha voluto esprimere il suo disappunto riguardo all’accaduto: “I ragazzi di ‘Azione Universitaria’ sono stati vittime di una vile aggressione da parte di gruppi di collettivi di sinistra. Gli aggressori, composti per la maggior parte da non studenti dell’Ateneo, hanno deliberatamente provocato i nostri ragazzi sia verbalmente che fisicamente”. Todde ha aggiunto che questa espressione di violenza è inammissibile, specialmente in un contesto come quello universitario, dove tolleranza e dialogo dovrebbero essere gli elementi fondatori, al netto di qualsiasi credenza.
Dal canto loro, il raggruppamento tacciato come assalitore, “Cambiare Rotta Roma””, sulla sua pagina Instagram ha scritto: “La Sapienza e la sua Rettrice continuano a legittimare la presenza dei fascisti nelle nostre sedi: in corteo abbiamo cacciato i fascisti dal nostro Ateneo”.
Parole e azioni che, senz’altro, fanno riflettere. È possibile, nel 2024, essere feriti o, addirittura, perdere la vita a causa di un credo politico, di cui i princìpi, in una Repubblica Democratica, dovrebbero essere lontani anni luce dal concetto di maltrattamento?
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