SalvaMilano, via libera della Camera e l’opposizione si spacca: Pd vota col centrodestra

Gli esponenti del M5S sarebbero insorti contro i deputati del partito di Elly Schlein, accusati di aver compiuto "un inciucio con le destre", mentre Angelo Bonelli di Avs avrebbe ironicamente intonato in Aula alcuni passa della canzone di Celentano "Ragazzi della via Gluck"

Redazione
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Il decreto “Salva Milano” è stato approvato dalla Camera con 172 voti favorevoli e 41 contrari, con grande soddisfazione della Lega di Matteo Salvini, che ha finalmente raggiunto uno degli obiettivi segnati sulla sua agenda di governo. Il decreto riguarda le autorizzazioni edilizie per i grattacieli e per gli altri edifici finiti al centro di inchieste della Procura a causa di presunti abusi e lo scorso luglio non aveva superato l’esame in Commissione Ambiente alla Camera in quanto secondo urbanisti e giuristi avrebbe provocato un “precedente normativo grave“.

Il decreto ha ora compiuto un considerevole passo in avanti e la prossima mossa sarà la votazione in Senato prima dell’approvazione definitiva. Il voto alla Camera avrebbe però già provocato diverse tensioni, in particolare in seno al centrosinistra che si sarebbe spaccato sulla votazione. Avrebbero infatti votato a favore Pd, +Europa, Italia viva e Azione, insieme al Sì del centrodestra, mentre Avs e M5S avrebbero votato contro.

Angelo Bonelli, processo ex-Ilva
Angelo Bonelli, leader Avs

Le critiche più cocenti, anche nei confronti degli alleati, sarebbero giunte proprio dai pentastellati, che si sarebbero dichiarati sin da subito contrari al testo sulle “disposizioni di interpretazione autentica in materia urbanistica ed edilizia“. Gli esponenti del Movimento 5 Stelle sarebbero insorti contro i deputati del partito di Elly Schlein, accusati di aver compiuto “un inciucio con le destre“. I democratici sarebbero stati duramente criticati anche da Avs, con Angelo Bonelli che avrebbe intonato in Aula alcuni passi diRagazzo della via Gluck“, canzone di Adriano Celentano, spiegando che questa “raccontava la speculazione edilizia nelle nostre città“.

Salva Milano, M5S e Avs contro voto a favore del Pd

Il sodalizio Meloni-Salvini-Tajani-Schlein nel dire sì al far west urbanistico a Milano è a dir poco raccapricciante“, ha dichiarato aspramente la pentastellata Ilaria Fontana, in commissione Ambiente alla Camera, sottolineando che quella approvata dalla Camera sarebbe “una legge sconsiderata” che arriva in soccorso della Lega a seguito dell’apertura di alcune indagini da parte della Procura.

La deputata avrebbe poi evidenziato la complessa situazione in cui verserebbe la città di Milano, per poi sostenere che il Salva-Milano presenterebbe “lampanti profili di incostituzionalità” e tenterebbe di “passare come un rullo sopra al potere giudiziario“, in qualche modo sostenuta dal Pd “che ha spacciato questa norma come un “Bengodi” giuridico imprescindibile“.

Della stessa opinione anche Devis Dori, capogruppo di Avs nella Commissione Giustizia, che ha sostenuto che il decreto entrerebbe “a gamba tesa nei procedimenti giudiziari in corso” e che porterebbe avanti “lo scontro della destra verso il potere giudiziario“. Il capogruppo avrebbe poi aggiunto che la retroattività delle norme presenti nel decreto, di fatto introdurrebbe “una mega sanatoria edilizia a posteriori senza sanzioni, il decreto salva-tutto, non solo sugli abusi di Milano ma su quelli fatti ovunque“.

In questo senso, quindi, il decreto della Lega si trasformerebbe in “un testo che fa male all’Italia, un ‘tana libera tutti’ che, per salvare qualche torre a Milano, introduce un sistema applicabile in tutta Italia“. Il Pd avrebbe deciso di rispondere alle accuse, di fatto sostenendo di aver votato a favore della proposta “non perché sta inciuciando con la destra, ma perché nel centrodestra sono venuti sulla posizione del Pd“.

Lega: “Andremo avanti su una strada di innovazione

Le critiche di Avs e M5S non hanno fermato il centrodestra, e anche il Pd, dal festeggiare l’approvazione alla Camera del decreto Salva Milano. La deputata della Lega Elisa Montemagni ha infatti sottolineato che il suo partito non ha intenzione di abbandonare questa battaglia, che vuole interpretare al meglio, per tutta l’Italia e non solo per Milano, un articolo della legge urbanistica del 1942 che individua i limiti di volumi e altezze delle costruzioni nell’ambito del territorio comunale.

Andremo avanti sul tema dell’edilizia su una strada di innovazione” ha infatti dichiarato la leghista, evidenziando come Matteo Salvini sia “la prova vivente di chi si sta adoperando su questo tema“. Soddisfatto anche FdI, come dimostrano le parole di Fabrizio Rossi che ha ricordato come il Salva Milano sia un decreto che lavora a favore di chi investe e fa “qualcosa di buono per rigenerare le nostre città“.

Sul tema si è poi espressa anche la democratica Silvia Roggiani, giustificando la scelta del Pd e chiarendo che “tutte le città hanno bisogno di certezze normative” e che in particolare a Milano sarebbero presenti tante persone che avrebbero “deciso di investire, facendo mutui, e oggi si trovano bloccati” senza certezze sul loro futuro abitativo.

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