Landini difende lo sciopero del 29 novembre: “I lavoratori meritano rispetto, non critiche”

Le dichiarazioni di Landini riflettono una crescente frustrazione nei confronti di un governo che, secondo il sindacato, non sta affrontando adeguatamente le problematiche economiche e sociali che affliggono il paese

Redazione
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Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, è stato al centro dell’attenzione per le sue dichiarazioni riguardanti le problematiche sanitarie e le politiche economiche italiane. In particolare, il leader sindacale ha espressamente criticato la gestione della sanità, sottolineando che, mentre medici e infermieri sono impegnati in turni estenuanti, il governo non sembra riconoscere adeguatamente il loro lavoro. Landini ha risposto con durezza a quanto dichiarato dal ministro della Salute Schillaci, che aveva minimizzato l’importanza dello sciopero del personale sanitario, sostenendo che solo l’1% del personale aveva partecipato alla protesta. Per Landini, tali affermazioni sono “stupide e irresponsabili”. Ha evidenziato che lo sciopero non è mai una scelta facile, poiché comporta una rinuncia alla giornata di lavoro, e che chi protesta lo fa per denunciare le reali difficoltà del sistema sanitario.

La critica di Landini non si limita al settore sanitario, ma si estende a una visione più ampia delle politiche economiche e sociali del governo, in particolare alla manovra fiscale che sta sollevando il malcontento tra i sindacati. Secondo Landini, il governo sta percorrendo una “strada profondamente sbagliata” con una manovra che colpisce maggiormente le fasce più vulnerabili della società, in particolare i giovani, che si trovano a vivere un futuro segnato dalla precarietà. In vista dello sciopero generale del 29 novembre, che ha come obiettivo la protesta contro questa politica economica, Landini ha ribadito la necessità di un “nuovo modello economico e sociale”, in grado di combattere le disuguaglianze e garantire una crescita più giusta.

La critica di Landini

Le critiche di Landini non si fermano alla gestione della sanità e delle politiche fiscali. In una conferenza stampa, ha parlato anche dei salari e della disparità crescente tra i profitti delle grandi aziende e le retribuzioni dei lavoratori. Secondo i dati presentati dalla Fondazione Di Vittorio, i dividendi delle grandi aziende sono aumentati drasticamente, passando da 29 miliardi di euro nel 2022 a quasi 52 miliardi nel 2023, mentre le imposte pagate dalle stesse aziende sono rimaste al 24%, un valore ben inferiore al 43% che viene tassato sui redditi da lavoro. Landini ha denunciato l’aumento dei profitti per pochi, che sta facendo arretrare l’intero paese, e ha sottolineato la necessità di un aumento dei salari come elemento centrale per ridistribuire la ricchezza e costruire una società più equa.

Il leader della Cgil ha anche risposto alle critiche di Matteo Salvini riguardo lo sciopero, dopo che il vicepremier ha usato il termine “sciopero selvaggio” per definire le mobilitazioni sindacali. Landini ha ironicamente suggerito che forse il termine usato da Salvini fosse “autobiografico”, ribadendo che il sindacato ha sempre rispettato le leggi e le regole per la proclamazione degli scioperi. Ha sottolineato che, per il 29 novembre, lo sciopero rispetterà le fasce di garanzia previste dalla legge, e che il settore dei trasporti è stato escluso dalla protesta proprio per non interferire con altri scioperi già programmati.

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