Caso Gaetz, documento Fbi rivela le prove dei pagamenti a donne in cambio di prestazioni sessuali

Ne parla il New York Times, all'indomani della decisione della commissione etica della Camera di non pubblicare per il momento il rapporto sull'indagine federale in cui è coinvolto Gaetz. Il repubblicano si dice quindi ottimista sulla sua conferma al Senato

Redazione
4 Min di lettura

Matt Gaetz, il repubblicano di estrema destra che Donald Trump ha nominato alla guida del dipartimento di Giustizia, è un politico controverso, al centro in passato di diversi scandali, tra cui abusi su minori, corruzione e ostruzione alla giustizia. E ora il New York Times, venuto in possesso del documento relativo all’inchiesta dell’Fbi sul suo conto, ha rivelato che gli agenti federali hanno ricostruito una rete di pagamenti tra Gaetz e suoi conoscenti che hanno preso parte insieme a lui ai festini a luci rosse e droga tra il 2017 e il 2020.

Matt Gaetz e Donald Trump
Matt Gaetz e Donald Trump

Caso Gaetz, il documento dell’Fbi

Il documento entrato in possesso del Nyt, è legato a un’inchiesta dell’Fbi durata 3 anni su un traffico sessuale in cui era coinvolto Gaetz, nonostante non sia stato mai incriminato. Le informazioni riportate dal quotidiano descrivono che il repubblicano ha pagato 2 donne che hanno testimoniato di ave ricevuto circa 10mila dollari da Gaetz in cambio delle loro prestazioni sessuali, come ha riferito nei giorni scorsi il loro avvocato.

Ma l’indagine federale ha svelato una rete più ampia dei pagamenti, con l’ex deputato della Florida e un suo amico che versarono migliaia di dollari a decine di persone coinvolte nei festini tra il 2017, l’anno in cui Gaetz arrivò alla Camera, e il 2020. Questi pagamenti comprendevano quelli fatti a donne in cambio di prestazioni sessuali e ad una donna in particolare, che avrebbe testimoniato di aver avuto rapporti con Gaetz da minorenne, quando aveva 17 anni.

La decisione della Commissione etica della Camera

Il giornale ha diffuso le informazioni del documento federale nelle scorse ore, dopo che ieri il presidente della commissione Etica della Camera, il repubblicano Michael Guest, ha annunciato che non è stato raggiunto un accordo durante la riunione a porte chiuse per decidere se pubblicare o meno il rapporto sull’inchiesta su Gaetz, richiesta dai senatori democratici, in vista delle sue audizioni di conferma. La questione verrà discussa nuovamente dalla commissione il 5 dicembre. Se anche in quel caso non verrà raggiunto un consenso, potrà essere l’intera Camera a votare riguardo alla pubblicazione.

Gaetz ha reagito positivamente a questa decisione, dicendosi ottimista sulla sua
conferma al Senato
, nonostante i malumori all’interno del partito repubblicano. “Sta andando alla grande. I senatori mi hanno dato molti buoni consigli. È un grande giorno per l’amministrazione Trump-Vance”, ha affermato l’ex deputato.

Lui si è dichiarato sempre non colpevole dei reati che gli sono stati attribuiti e il dipartimento di Giustizia non lo ha mai incriminato. E proprio sfruttando questi punti a favore di Gaetz, il direttore della comunicazione di Donald Trump, Steven Cheung, ha commentato la questione: “Questa voluta fuga di notizie riservate è la manipolazione di un dipartimento politicizzato a cui Gaetz vuole porre fine”. Cheung ha aggiunto come il dipartimento abbia indagato per anni su Gaetz, senza però trovare reati e “ora lascia filtrare materiale con false informazioni per infangare il futuro attorney general”.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo