Oggi sono esattamente 1000 giorni da quel 24 febbraio 2022, quando la Russia iniziò l’invasione del territorio ucraino, segnando così un’escalation senza ritorno al conflitto con l’Ucraina iniziato nel 2014. Questo traguardo si apre con delle novità importanti: la decisione inaspettata del presidente degli Usa Joe Biden di approvare l’utilizzo di Kiev dei missili a lungo raggio Atacms statunitensi per colpire il territorio russo; la firma di Putin del decreto per aggiornare la dottrina nucleare; e il primo attacco ucraino con missili statunitensi contro il territorio russo.
Ucraina, 1000 giorni di guerra
Si stima che in più di due anni e mezzo siano stati uccisi o feriti oltre 900mila soldati ucraini e oltre 600mila russi. Inoltre si calcola che Kiev ha ricevuto 1.369 allerte di raid aerei, per un totale di oltre 1.553 ore di allarme: le forze russe hanno lanciato più di 2.500 missili e droni sulla città. A riferirlo la Kyiv City Military Administration secondo quanto riportano i media ucraini.
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Serhiy Popko, capo dell’amministrazione militare della città di Kiev afferma che “Kiev è sopravvissuta a decine di massicci attacchi aerei combinati negli ultimi 1.000 giorni. Durante l’attacco più intenso, l’esercito russo ha lanciato circa 80 missili e UAV sulla nostra città! Pensateci: nel 21° secolo, la capitale di uno stato europeo viene distrutta da migliaia di missili e droni”.
Il presidente ucraino, Voldymyr Zelensky, commenta su Telegram i mille giorni di guerra: “Ogni giorno chiediamo al mondo determinazione e forza sufficiente affinché l’Ucraina possa bloccare questi attacchi contro il nostro popolo. Ogni nuovo attacco da parte della Russia non fa altro che confermare le vere intenzioni di Putin. Vuole che la guerra continui. I discorsi sulla pace non gli interessano. Dobbiamo costringere la Russia a una pace giusta con la forza“.
In una nota del ministero degli esteri ucraino in occasione dei mille giorni dall’invasione russa si legge: “L’Ucraina non si sottometterà mai agli occupanti e l’esercito russo sarà punito per aver violato il diritto internazionale”.
Il messaggio di von der Leyen e Rutte per i 1000 giorni
In una dichiarazione video la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, invia un messaggio in occasione dei 1000 giorni di guerra: “Mille giorni fa, la Russia ha cercato di cancellare l’Ucraina dalla mappa. E per mille giorni, la Russia ha fallito, a causa della resistenza dell’Ucraina e del sacrificio dei vostri eroi. Oggi è un giorno di lutto, ma anche un giorno di promesse. Promettiamo di continuare a stare al vostro fianco, per tutto il tempo necessario”.
Von der Leyen annuncia che gli aiuti a Kiev saranno di 50 miliardi di euro fino al 2027 dall’Unione europea e di altri 50 miliardi di dollari fino al 2026 dai paesi del G7 e dall’Unione europea. “E ora, stiamo usando i proventi delle attività russe immobilizzate per aumentare la produzione militare all’interno dell’Ucraina e per riparare la vostra infrastruttura energetica prima dell’inverno. Perché la Russia deve pagare per mille giorni di crimini e distruzione”, aggiunge.
Inoltre la presidente annuncia altri 65 milioni di euro a sostegno dell’iniziativa per acquistare pasti scolastici per i bambini ucraini, iniziativa della First Lady Olena Zelenska. “Il futuro di un paese inizia dai suoi bambini. La Russia vuole rubare il futuro dell’Ucraina. Non lo permetteremo. Quindi garantire il diritto all’istruzione dei bambini e assicurarsi che abbiano un pasto caldo a scuola è anche una forma di resistenza”, afferma la leader Ue.
Rassicura gli ucraini che nonostante l’arrivo dell’inverno, possono stare tranquilli perché l’Europa continuerà a supportarli. “Sappiamo che un giorno non molto lontano farete parte della nostra Unione. I vostri progressi verso l’adesione sono impressionanti, ancora di più mentre combattete una guerra esistenziale. E sono fiduciosa che possiamo passare alla fase successiva dei nostri negoziati. Il futuro dell’Ucraina è nella nostra Unione. La vostra libertà è la nostra libertà. E la nostra Unione è la vostra casa. Lunga vita all’Europa. Slava Ukraini”, conclude.
Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, al suo arrivo al Consiglio Difesa
dell’Ue ricorda la ricorrenza: “Oggi sono mille giorni dall’invasione a larga scala dell’Ucraina. Discuteremo di come aiutare l’Ucraina a vincere. Questo significa più aiuti, più soldi”. Parla della minaccia della Corea del Nord che sta contribuendo sul campo ad aiutare la Russia e anche la Cina e l’Iran appoggiano Mosca.
“Come sapete, Putin deve pagare per ciò. Dobbiamo assicurarci che Putin non vada avanti e che l’Ucraina vinca in questa guerra”. Conclude dicendo che “è necessario che Putin non prevalga perché in tal caso avremmo una Russia incoraggiata ai nostri confini, che avrà guadagnato in termini di territorio, di capacità militare. E sono assolutamente convinto che non si fermerà qui”.
L’ok di Biden ai missili a lungo raggio per colpire la Russia
L’ok dell’attuale presidente degli Usa a Kiev per colpire la Russia con i suoi missili a lungo raggio sarebbe da considerarsi solo per la regione russa del Kursk, da quanto riporta Axios. La fonte afferma che la decisione di Biden è stata comunicata all’Ucraina circa 3 giorni fa e che la motivazione è quella di cercare di dissuadere la Corea del Nord dall’inviare altre truppe in Russia per la guerra contro l’Ucraina. I funzionari statunitensi sperano che, se le truppe nordcoreane a Kursk venissero colpite, il leader nordcoreano potrebbe ripensare alla decisione di inviare truppe in Russia e di conseguenza il contrattacco russo a Kursk fallirebbe.
Per il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha la decisione di Biden “potrebbe essere una svolta. Più l’Ucraina riuscirà a colpire, più la guerra sarà breve. La posizione dell’Ucraina è sempre stata chiara: abbiamo tutto il diritto di colpire obiettivi militari sul territorio russo. È un nostro diritto legittimo, che salverà i nostri civili. Potrebbe avere un impatto molto positivo sul campo di battaglia”. Nonostante l’entusiasmo, Kiev in passato ha già usato missili Atacms e la Russia avrebbe spostato da tempo basi e mezzi fuori dalla portata dei missili.
La scelta dell’attuale presidente degli Usa potrebbe inoltre compromettere il piano di pace che aveva in mente di applicare il presidente eletto Donald Trump, che si insedierà ufficialmente il prossimo 20 gennaio. Ad oggi il tycoon ancora non ha commentato la decisione del suo predecessore e lascia parlare i membri del suo team. Per il figlio di Trump, Donald jr, sono “imbecilli”, coloro che hanno dato l’ok all’uso dei missili, mentre Elon Musk condivide i post di chi considera i “liberali” amanti della guerra e prevede l’escalation della guerra: “La Russia risponderà”.
La risposta del Cremlino alla decisione di Biden
La risposta del Cremlino a questa minaccia non arriva ancora direttamente da Vladimir Putin, nonostante già nei scorsi mesi si sia espresso in merito, affermando che se Kiev attaccherà il territorio russo utilizzando i missili dei paesi della Nato, la Russia si considererà in guerra anche contro di loro. Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, dichiara che “la risposta di Mosca agli attacchi missilistici dell’Occidente sul territorio russo sarà adeguata e tangibile. L’uso di missili a lungo raggio da parte di Kiev comporterà la diretta partecipazione degli Usa e dei paesi satelliti alle ostilità e cambierà l’essenza del conflitto”.
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino afferma: “È ovvio che l’amministrazione uscente di Washington intende adottare misure per continuare a gettare benzina sul fuoco e provocare un’ulteriore escalation di tensioni. La decisione degli Stati Uniti di colpire la Russia in profondità, se attuata, non sarà priva di risposta”. Il portavoce però apre alla possibilità di un dialogo con Trump: “Ci sono meccanismi per organizzare un colloquio tra Putin e Trump. Se c’è la volontà politica, possono essere facilmente attivati”.
Putin firma il decreto per aggiornare la dottrina nucleare russa
Intanto oggi arriva l’approvazione del presidente russo del decreto che aggiorna la dottrina nucleare della Russia. Mosca potrà usare armi nucleari come “estrema risorsa per proteggere la sovranità del Paese” se sarà minacciata da un attacco nucleare o con armi convenzionali. La decisione sul loro impiego spetta a Putin.
Nel decreto è previsto che la Russia potrà dare una risposta nucleare anche ad attacchi non nucleari da parte dell’Ucraina con l’uso di missili forniti da Paesi occidentali. Lo riferisce il portavoce del Cremlino, che spiega che l’obiettivo della deterrenza nucleare è quello di garantire che i potenziali avversari si rendano conto dell’inevitabilità della vendetta in caso di aggressione contro la Russia e i suoi alleati. Peskov aggiunge inoltre che Mosca ha sempre considerato le armi nucleari come una misura di deterrenza e il loro uso come una necessità forzata ed estrema.
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