Il G20 si potrebbe rivelare una sfida ben più ardua di quanto preventivato. Se Giorgia Meloni era riuscita a gestire, con un certo successo, le trattative all’interno del G7, ora la questione avrebbe raggiunto dimensioni ben meno controllabili. La presenza, tra i partecipanti, di Paesi come la Russia e la Cina, ovviamente complica i rapporti e rende ben più complesso riuscire a concludere il vertice con una dichiarazione finale che possa essere sottoscritta da tutti.
Il G20 ha avuto inizio oggi, eppure, già si discute della sua fine, alla ricerca di soluzioni che possano portare alla creazione di un piano che non si riveli un vero e proprio fallimento. I partecipanti, infatti, dovranno anche ragionare per comprendere “in che misura prendere atto delle violazioni di impegni presi in India“, ovvero nel corso dello scorso G2o, dove era stato pattuito che durante la guerra russo-ucraina non avrebbero dovuto esservi attacchi alle infrastrutture civili.
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Giorgia Meloni conosce bene i rischi di questo summit, dove è giunta accompagnata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Innanzitutto, lo scoglio da superare è quello dei conflitti in corso, con particolare attenzione a quello in Est Europa, affinché la linea tracciata nel corso del G7 non sia del tutto persa. Il primo giorno del premier in Brasile si è concentrato sull’incontro con il presidente Luiz Inacio Lula da Silva, con cui l’Italia punta ad aggiornare il Piano d’azione del partenariato strategico.
G20, l’incognita di Russia e Cina tra i partecipanti
Le due guerre, quindi, renderebbero le trattative del G20 piuttosto complesse. Il vertice, infatti, ha inizio a poche ore di distanza da uno degli attacchi più brutali lanciati dalla Federazione russa all’Ucraina dall’inizio del conflitto e con la consapevolezza che tra due mesi salirà al potere negli Stati Uniti un presidente che ha promesso “la fine di tutti i conflitti“. Sarebbe, però, proprio la mancata volontà di Putin di ricercare la pace a porre in difficoltà il G20.
In che modo si potrà giungere ad una relazione finale approvata da tutti i partecipanti? Per la Russia, in queste giornate, siederà al tavolo il ministro degli Esteri Sergej Lavrov e sembrerebbe che l’obiettivo del vertice sia quello di “cercare di mantenere un equilibrio“, come avrebbero confermato alcune fonti italiane. Il pericolo di una spaccatura, però, rimane alto, anche alla luce della decisione degli Stati Uniti di permettere a Kiev di utilizzare armi di loro produzione per attaccare la Russia.
Un secondo problema non trascurabile riguarderebbe le scelte economiche che il G20 potrebbe approvare. Le difficoltà, in questo caso, potrebbero arrivare dalle opposizioni rappresentate dal presidente argentino Javier Milei, che ha un’impostazione ultraliberista in economia, e che non approverebbe l’ipotesi di una tassazione dei super-ricchi, come proposto da Lula. Un ulteriore ostacolo sarebbe poi rappresentato dalla Cina, che vorrebbe un’impostazione meno protezionistica ma che sarebbe frenata dalla richiesta dei Paesi del G7 che invece vorrebbero che fossero rispettati i liberi principi della competitività.
L’incontro tra Meloni e Lula
Nella giornata di ieri, quindi, il premier Meloni ha incontrato privatamente il presidente brasiliano, con l’obiettivo di aumentare ancora di più la collaborazione esistente tra i due Paesi. Sembrerebbe che l’intenzione sia quella di mettere in atto un piano quinquennale, 2025-2030, così da sottoscrivere un accordo in un incontro da fissare proprio agli inizi del prossimo anno, quando il brasile ospiterà la prossima Cop.
Lula avrebbe infatti invitato il Presidente del Consiglio a visitare nuovamente il Paese nel prossimo futuro, così che sia possibile promuovere un vero e proprio incontro di affari tra i due Paesi. Nel vertice di ieri, i due leader avrebbero quindi discusso delle possibilità di un nuovo accordo ma anche, nello specifico, della situazione dell’Enel e dei miglioramenti necessari al servizio fornito. A seguito di questa discussione, è previsto che nei prossimi giorni Meloni si rechi in Argentina per incontrare il presidente Javier Milei, nell’ottica di rafforzare con questo viaggio il partenariato tra l’Italia e l’America latina.
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