Ucraina, è giunto il via libera di Biden: armi a lungo raggio Usa per colpire la Russia

Joe Biden, a poche ore da uno dei più massicci attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine, ha deciso di permettere alle forze di difesa di Kiev di utilizzare le armi a lungo raggio di sua produzione, non solo a scopo difensivo, ma anche per colpire i territori della Russia; sembrerebbe, secondo il Nyt, che queste saranno inizialmente utilizzate nella regione di Kursk

Redazione
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A poco più di due mesi dalla fine del suo mandato, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha deciso di prendere una decisione che potrebbe essere definita storica e che allo stesso tempo potrebbe cambiare radicalmente gli assetti del conflitto tra Russia e Ucraina. Le forze armate di Kiev potranno infatti utilizzare i missili a lunga gittata statunitensi anche per colpire il territorio russo. Non si tratterà più di armi col solo scopo difensivo, così come aveva richiesto ormai mesi fa il leader ucraino Volodymyr Zelensky, ma di una vera e propria possibilità di attacco.

Joe Biden ha giustificato la sua decisione ricordando che attualmente sul territorio russo sarebbero presenti truppe nord-coreane, inviate dal leader Kim Jongun a supporto delle truppe del presidente Vladimir Putin. La decisione, però, è giunta a poche ore di distanza dal brutale attacco, uno dei più massicci dall’inizio del conflitto, che ha colpito le infrastrutture energetiche dell’Ucraina, di fatto lasciando il Paese con metà delle sue scorte di energia e costringendo le autorità ad avviare razionamenti già da domani.

Insomma, se Donald Trump, il presidente-eletto che salirà al potere il prossimo 20 gennaio, aveva promesso la fine di tutte le guerre e aveva chiesto che gli Stati Uniti diminuissero gli aiuti, militari ed economici, da destinare all’Ucraina, Joe Biden sembrerebbe intenzionato a non abbandonare Zelensky, il quale continua a sperare nell’imperterrito aiuto Usa. Intanto, a Kiev si contano i danni di un attacco che ha sconvolto la popolazione e che ha portato alla morte di 8 civili e al ferimento di una ventina di persone.

Ucraina, il via libera che intimorisce la Casa Bianca

Secondo un’indiscrezione del New York Times, sembrerebbe che l’autorizzazione data da Joe Biden alle truppe ucraine non sia stata accolta del tutto positivamente dai suoi consiglieri. Si teme, infatti, che la risposta di Vladimir Putin sia catastrofica. Una sorta di messaggio agli Usa, all’alba di una nuova amministrazione che promette la fine del conflitto entro il 2025. Allo stesso tempo, però, la testata della Grande mela ipotizza che la scelta forse azzardata di Biden possa essere anche una prova di forza nei confronti del suo successore.

Dallo scorso 6 novembre, data in cui Trump è stato eletto dai media e dai suoi seguaci, sembrerebbe che questo abbia più volte scavalcato l’attuale presidente, riuscendo anche a inviare messaggi ben chiari alla Russia e all’Ucraina. Fino al 20 gennaio, però, sarà Joe Biden a prendere le decisione concrete e il via libera di ieri ha mostrato ancora una volta chi è realmente tiene il potere negli Usa. Secondo fonti statunitensi, sembrerebbe che i missili di fabbricazione Usa a lungo raggio del sistema Atacms (Army actical Missile System) saranno usati inizialmente nella Regione di Kursk, ovvero la prima che è stata invasa dalle truppe ucraine, per rispondere agli attacchi delle truppe russe e nordcoreane.

La situazione in Ucraina dopo la pioggia di bombe

La decisione di Joe Biden potrebbe assistere l’Ucraina nel suo tentativo di ripresa e soprattutto di resistenza nei confronti dell’avanzata delle truppe di Mosca. L’attacco che si è verificato nella notte tra sabato e domenica, che avrebbe colpito principalmente le zone Sud e Ovest del Paese, compresa Kiev, avrebbe infatti colpito duramente l’animo dei soldati e dei civili ucraini.

Volodimyr Zelensky
Volodimyr Zelensky

Circa 120 missili e 90 droni sono stati lanciati contro il Paese da quelli che il presidente Zelensky ha definito “terroristi russi“. L’Ucraina è ora costretta a razionare le sue riserve energetiche, tanto che Ukrenergo, il principale fornitore di energia ucraino, ha già fatto sapere che saranno introdotti blackout e restrizioni sui consumi in tutte le regioni” dell’Ucraina.

Al momento il Cremlino non ha risposto al via libera degli Stati Uniti sull’utilizzo di armi a lungo raggio sul territorio russo. Secondo Leonid Slutsky, capo della commissione per gli affari internazionali della Duma di Stato, nel caso in cui il piano di Biden venga confermato, questo potrebbe essere interpretato come una “partecipazione diretta degli Stati Uniti al conflitto in Ucraina, che inevitabilmente comporterà la risposta più dura dal parte della Russia, in base alle minacce che verranno create per il Paese“. Resta ora da comprendere se altri Paesi europei possano decidere di allinearsi alla decisione Usa.

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