Questa mattina il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ricevuto nel suo ufficio a Palazzo Chigi una “lettera di avvertimento” dai toni minatori intestata al “movimento globale per la liberazione della Palestina che si oppone allo stato terrorista nazi-sionista di Israele”. Sulla busta, dove si indica il mittente, c’è un nome, A.F., e un indirizzo di Bologna.
La lettera minatoria a Tajani
La lettera è un avvertimento del movimento “alle autorità dei paesi che sostengono l’entità sionista israeliana, Stati Uniti d’America, Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia, alla luce del silenzio globale e del sostegno illimitato al crimine di genocidio contro il popolo palestinese”. Il movimento afferma di credere nel “diritto del popolo palestinese a vivere sulla propria terra e a continuare la resistenza fino alla liberazione”. Quindi spiega di aver formato in tutto il mondo gruppi di persone di tutti i paesi per difendere i diritti dei palestinesi, in risposta “ai crimini commessi contro il popolo palestinese, tra cui l’uccisione fino ad oggi di oltre 50.000 bambini, donne e anziani innocenti e il ferimento di oltre 200.000 persone”.
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Arriva così la minaccia: a partire da domani 15 novembre il movimento utilizzerà “la forza armata per colpire tutti gli interessi dello Stato terrorista di Israele, accusato a livello internazionale di crimini di guerra e genocidio, comprese le sue ambasciate, i suoi musei e tutte le attività e raduni in tutto il mondo”. Quindi si invitano i governi menzionati a fermare il sostegno allo stato terrorista nazi-sionista di Israele e ad adottare una posizione di neutralità. “Esortiamo inoltre le vostre forze e tutti gli individui associati a questa entità a evacuare le loro posizioni per la loro sicurezza”.
La solidarietà dei colleghi
Sono diversi i membri del partito Forza Italia, di cui Tajani è leader, a esprimere la loro solidarietà al ministro degli esteri. In una nota Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia dichiara: “In un contesto di tensioni globali, non possiamo che condannare con fermezza ogni forma di violenza e intimidazione contro chi lavora per rappresentare l’Italia e tutelare la pace“. Termina la dichiarazione sottolineando che “le minacce rivolte a un rappresentante delle istituzioni sono inaccettabili” e che “siamo al fianco di Tajani nella difesa dei valori di sicurezza, dialogo e stabilità internazionale”.
Il presidente dei deputati di Forza Italia, Paolo Barelli, commenta la vicenda dichiarando che “nessuna intimidazione farà ripensare al governo e al nostro ministro degli Esteri al sostegno convinto a Israele e alla ricerca di una
giusta soluzione per la Palestina per arrivare ad ottenere quella pace duratura auspicata per tutto il Medio Oriente”. Quindi afferma che si continuerà ad andare
“avanti uniti e con coraggio, come abbiamo sempre fatto nei momenti più difficili e contro ogni minaccia, sulla linea di politica estera tracciata dal governo”.
Il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri, afferma che “l’attacco a Tajani fa seguito a quello che molti di noi hanno ricevuto, qualche tempo fa, da un sedicente partito comunista, dalle cosiddette Carc”. Spiega che “c’è un complesso di attacchi che viene da ambienti di militanza politica ed informativa, che adesso prende corpo anche in questa minaccia rivolta a Tajani. La cui azione ed il cui coraggio sono riferimenti interni ed internazionali. All’insegna della chiarezza e della lealtà verso tutti gli alleati dell’Occidente, a cominciare da Israele”.
Fulvio Martusciello, capogruppo di Forza Italia al Parlamento europeo, dichiara che “questi atti intimidatori, provenienti da chi cerca di imporre una visione di odio e violenza, non ci spaventeranno né ci distoglieranno dal nostro compito: garantire i valori democratici e il sostegno a popoli e alleati che condividono il nostro impegno per la libertà e i diritti umani”. Ribadisce inoltre la sua “fiducia nelle forze dell’ordine italiane”, e sottolinea che “la solidarietà delle istituzioni deve essere più forte di ogni minaccia, dimostrando che l’Italia non arretrerà di fronte al ricatto del terrore”.
Stefano Benigni, vicesegretario nazionale di Forza Italia, in una nota definisce la lettera minatoria “un atto grave, ma se qualche vigliacco pensa di intimorirlo, o di modificare in qualche modo la politica estera dell’Italia, è fuori strada”. Spiega che conoscendo Tajani, proseguirà sicuramente il suo impegno per il Paese con ancora maggiore determinazione. “Grazie al grande lavoro che sta portando avanti, l’Italia ha rialzato la testa, ritrovando finalmente credibilità e autorevolezza in Europa e sui tavoli internazionali. Lo esorto a continuare così, con la grande
passione e l’impegno di sempre”.
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