Musk contro i giudici italiani, Schlein affonda: “Imbarazzante farsi dettare la linea da lui”

"Questa è l'idea che chi ha soldi può comprare tutto, anche la giustizia, ma noi non ci stiamo, sennò sarà una giustizia solo per ricchi" ha dichiarato la leader democratica, unendosi al coro di sdegno delle opposizioni sulle parole di Musk

Redazione
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Un’intollerabile ingerenza“, così le opposizioni italiane avrebbero definito l’intervento di Elon Musk nella questione riguardante i sette migranti trasferiti in Albania e poi riportati in Italia, a seguito della mancata convalida del trattenimento da parte dei giudici del Tribunale di Roma. L’uomo più ricco del mondo avrebbe infatti provocato l’ira del centrosinistra italiano, così come della magistratura, che si è vista attaccare apertamente da un magnate straniero, ormai braccio destro del prossimo Presidente degli Stati Uniti.

Questi giudici devono andarsene” ha infatti twittato l’imprenditore sudafricano, commentando il post di un utente di X che avrebbe condiviso la notizia della decisione della Corte romana, di fatto inserendosi in una vicenda che in Italia avrebbe già da settimane provocato numerose polemiche. Il protocollo Italia-Albania, che prevede il trasferimento di migranti provenienti da Paesi sicuri nei centri di accoglienza extra europei di Gjiader e Shengjin, continuerebbe a registrare dei fallimenti, a causa di problemi giuridici legali al trattenimento dei migranti.

Elon Musk
Elon Musk

Il governo Meloni sarebbe quindi furioso e avrebbe insinuato che parte dei giudici possano agire contro il successo dell’iniziativa, che dovrebbe avere come fine ultimo la fine della tratta di esseri umani nel Mediterraneo. La magistratura, commentando le parole di Musk, si sarebbe detta “sconcertata” perché la sua espressione “non mette più in gioco l’indipendenza della magistratura, ma la sovranità dello Stato italiano“.

Albania, Schlein: “Imbarazzante che i sovranisti si facciano dettare la linea da un americano

La segretaria del Pd Elly Schlein, ospite a Di Martedì su La7, ha commentato la polemica riguardante Elon Musk, sottolineando lo sconcerto per il comportamento degli esponenti politici italiani. “È imbarazzante che i sovranisti di casa nostra si facciano dettare la linea da un miliardario americano, dovrebbero difendere i giudici” ha infatti dichiarato la segretaria del Pd, ricordando come nel corso della giornata di ieri Giorgia Meloni abbia deciso di non commentare quanto accaduto.

Questa è l’idea che chi ha soldi può comprare tutto, anche la giustizia, ma noi non ci stiamo, sennò sarà una giustizia solo per ricchi” ha continuato la leader democratica, unendosi al coro di sdegno delle opposizioni. Oltre al Partito democratico, anche Alleanza Verdi e Sinistra e +Europa avrebbero chiesto a Giorgia Meloni di intervenire per “difendere l’Italia“, mentre il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, avrebbe definito “inopportune” le parole del miliardario.

Anche il centrodestra, infatti, si sarebbe trovato in difficoltà a gestire l’interferenza di Musk, come dimostrano le parole di Fabio Rampelli: “I giudici che si oppongono alla nostra politica sui rimpatri sbagliano. Tuttavia siamo attrezzati per difenderci da soli“.

L’attacco dei magistrati contro Musk

Le parole del miliardario sudafricano hanno provocato una reazione anche da parte della magistratura italiana, espressa dalla vicepresidente dell’Anm Alessandra Maddalena, che ha sottolineato la necessità di proteggere la sovranità italiana da attacchi esterni e poi di pensare alla sicurezza della giurisdizione. La giudice ha inoltre sottolineato che il Protocollo con l’Albania avrebbe accelerato l’escalation dello scontro tra magistratura e governo e che comunque al momento sarebbe impossibile ignorare i problemi che esso porta con sé.

Misure come il decreto Paesi sicuri sono in contrasto con la normativa internazionale” ha dichiarato Maddalena, sottolineando che dal suo punto di vista questa “sia stata una scelta per scaricare sulla magistratura un insuccesso” a cui poi si aggiungerebbe una “delegittimazione costante che serve ora ad accelerare la riforma per la separazione delle carriere“.

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