Lamezia Terme, Primario aggredito: arrestato un 28enne in flagranza differita

“Mi sento deluso perché in effetti finora, con tutto il personale sanitario, al di là di diverbi o di scontri verbali, qui a Lamezia, non era mai successo niente" ha dichiarato il Primario aggredito

Redazione
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È stato arrestato, in flagranza differita, l’aggressore del Primario del pronto Soccorso di Lamezia Terme, Carlo Sacco, di 28 anni, che ha agito ieri sera. L’uomo, imparentato con una paziente del Primario, si sarebbe innervosito perché la donna sarebbe stata dimessa prima di quanto lui avrebbe gradito ed avrebbe quindi perso il controllo. Con un manganello ha colpito con durezza il Primario, Rosarino Procopio, a cui è stata data una prognosi di 20/25 giorni. Sacco, dopo essere stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza, è stato rintracciato e, al momento, si trova nella camera di sicurezza del Commissariato, in attesa della convalida da parte dell’autorità giudiziaria.

Secondo una prima ricostruzione, sembra che l’aggressione sia stata premeditata. Infatti, dopo che il Primario ha comunicato la sua decisione, ovvero quella di dimettere la donna, suo nipote è diventato irruento ed avrebbe tirato fuori un manganello dalla giacca. L’uomo avrebbe quindi colpito dietro la schiena il dottore, che è riuscito a proteggere il proprio capo, evitando un epilogo peggiore.

Lamezia, le lamentele del Primario: “Servono più controlli”

Anche se è la prima volta che succede un episodio del genere a Lamezia, Procopio ha espresso tutta la sua delusione per questa situazione ed ha ribadito che servono più controlli: lavorare in queste condizioni diventa impossibile.

Mi sento deluso perché in effetti finora, con tutto il personale sanitario, al di là di diverbi o di scontri verbali, qui a Lamezia, non era mai successo niente. Solo qualche vetro rotto, ma non era mai stato provocato alcunché di fisico”, ha detto il medico.

Procopio ha spiegato che il 28enne non ha accettato il parere del personale sanitario: “Non hanno accettato la mia decisione di dimettere questa paziente che comunque era già da 24 ore nel nostro Obi, che è un servizio di osservazione breve. In questo caso la signora doveva essere dimessa perché il suo iter diagnostico era stato completato, quindi non era più caso che rimanesse qui, per lasciare letti liberi ad altre persone”. Questa decisione non è stata, però, condivisa dal ragazzo che ha reagito con violenza.

Il problema della carenza di personale

Al medico sono stati dati 20/25 giorni di prognosi, al momento è molto indolenzito, ma per fortuna nulla di grave. Infatti, il Primario ha dichiarato: “Non ho fratture sul torace, sulla scapola, né sull’avambraccio, per fortuna, dove sono stato colpito con questo manganello”.

Procopio si è soffermato anche sul problema della malasanità. Purtroppo c’è carenza di medici, seppur ne sono arrivati altri da Cuba, sono aumentati i malati: ci sono circa 2000 accessi in più. Secondo il professionista, se si sopperisse al problema della carenza di personale, ci sarebbero molti meno disagi e soprattutto i medici riuscirebbero a dedicare più tempo ai singoli pazienti, senza troppo stress.

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