L’ultimo caso dossieraggio, gravitante intorno all’agenzia investigativa Equalize Srl di Milano, continua ad evolversi verso direzioni inaspettate. Sembrerebbe che il legale della giovane che ha denunciato Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato, abbia presentato un’istanza in Procura per chiedere di acquisire i tabulati del traffico telefonico e le trascrizioni delle intercettazioni di Enrico Pazzali, ex presidente della Fondazione Fiera ed indagato nel caso milanese sul presunto spionaggio.
Sembrerebbe, da quanto riportato dall’Ansa, che il legale voglia comprendere se la notte del 19 maggio, quando avvenne la presunta violenza sessuale, vi siano stati contatti tra Enrico Pazzali e Ignazio La Russa in relazione alle ricerche effettuate sui sistemi che aveva in uso la Equalize. Il presidente del Senato, incalzato sulla questione, ha dichiarato di non “aver sentito ovviamente Pazzali” e sostenendo di non avere altro da aggiungere perché “questo appartiene alla magistratura” e “voglio che siano loro a scoprire“.
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Fonti vicine al Presidente del Senato avrebbero sottolineato che “non può essere casuale la scelta del giorno in cui gli operatori vengono interpellati su Leonardo” e che quindi spetta alla magistratura scoprire chi avesse “interesse a ordinare questi controlli e perché“. Sembrerebbe, inoltre, che le ore in cui Pazzali ordina i controlli sul terzogenito La Russa sono le stesse in cui la giovane si trova nella clinica Mangiagalli per essere visitata.
Dossieraggio, il caso milanese intorno Equalize Srl
La richiesta del legale della giovane farebbe riferimento alla presunta creazione di dossier riguardo al presidente del Senato e a suo figlio. Come risulta dagli atti sul caso Equalize, sembrerebbe che Pazzali si sia rivolto ai suoi presunti collaboratori chiedendo: “Leonardo sull’Intelligence non ha niente“. Il caso milanese riguarderebbe la presunta azione illecita di alcuni collaboratori di Equalize, tra cui il superpoliziotto Angelo Gallo, che avrebbero creato una serie di banche dati parallele e illegali, contenenti migliaia di informazioni su privati cittadini, personaggi famosi e alte cariche dello Stato.
Al momento, negli atti sembrerebbe che vi sia una coincidenza temporale tra le due vicende, ma non vi sarebbero altri profili di connessione nelle indagini. L’istanza dell’avvocato della giovane, però, non sarebbe arrivata al pm Francesco De Tommasi, ovvero il titolare del fascicolo sui report realizzati con informazioni riservate prelevate dalle banche dati.
Alcune settimane fa il presidente del Senato, subito dopo aver scoperto dei presunti dossier sulla sua famiglia, ha dichiarato di sentirsi “disgustato” da quanto scoperto e di voler andare in fondo alla questione per scoprire i responsabili del caso. Sulla figura di Pazzali, La Russa ha dichiarato di non volersi esprimere prima di avere una certezza sulle accuse. “Lo conosco da anni e l’ho sempre ritenuto una persona perbene e vorrei poter considerare, fino a prova contraria un amico di vecchia data” ha infatti affermato il presidente ai microfoni del Corriere della Sera.
Il caso La Russa jr
Leonardo Apache La Russa è stato accusato da un 22enne di violenza sessuale. Sembrerebbe che nella notte tra il 18 e il 19 maggio, questa si fosse recata nella discoteca Apophis di Milano, dove avrebbe incontrato il figlio del Presidente del Senato. La giovane ha raccontato di aver bevuto un cocktail e che da quel momento non avrebbe più ricordi della serata. La 22enne si sarebbe svegliata nuda nel letto di La Russa jr, come da lei sostenuto, senza alcun ricordo di aver acconsentito ad un rapporto sessuale.
Sentito dagli inquirenti, il figlio del presidente del Senato avrebbe confermato la versione della giovane, per poi aggiungere che il rapporto sessuale era stato consenziente e che avrebbe assunto droghe nel corso della serata. La clinica Mangiagalli, dove la giovane si sarebbe recata per essere curata, avrebbe rilevato nel suo sangue tracce di cocaina, cannabis e benzodiazepine.
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