Report minacciata dopo servizio su Israele: “Meritate punizione stile Charlie Hebdo”

"Vi dovreste vergognare per l'ignobile servizio anti Israele della scorsa settimana" si legge nel messaggio minatorio, pubblicato sui social dal conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, con l'obiettivo di rendere note le minacce ricevute

Redazione
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Report, la trasmissione Rai in onda sul terzo canale, avrebbe ricevuto gravi minacce a seguito della messa in onda di un servizio, a firma di Giorgio Mottola, sul conflitto tra Israele e Palestina. Lo ha confermato il conduttore Sigfrido Ranucci, con un post su X in cui avrebbe riportato l’esatto messaggio di minacce ricevuto. “Vi dovreste vergognare per l’ignobile servizio anti Israele della scorsa settimana. Pulizia etnica da parte dell’esercito israeliano a Gaza!? La meriteresti Voi, stile redazione di Charlie Hebdo” ha riportato il giornalista, che ha poi sottolineato che l’episodio è stato segnalato ai poliziotti della sua scorta.

A seguito della diffusione della notizia, l’episodio è stato commentato dalla presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, che ha espresso solidarietà e vicinanza alla redazione. Sulla questione si sono espressi anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle in Commissione di Vigilanza Rai, Dolores Bevilacqua e Anna Laura Orrico, che hanno definito “gravissime” le minacce ricevute dalla redazione di Report.

Report, Ranucci: “Agghiaccianti minacce

Il post pubblicato da Sigfrido Ranucci ha quindi l’obiettivo di avvisare l’opinione pubblica su quanto avvenuto, sottolineando la pericolosità delle minacce ricevute e quindi l’attenzione che a queste dovrebbe essere garantita. Il conduttore ha parlato di un messaggio minatorioagghiacciante“, che farebbe riferimento al terribile episodio di terrorismo che si è verificato nella redazione francese del settimanale Charlie Hebdo, dove “un commando di due uomini armati con fucili d’assalto Kalashnikov fece irruzione nei locali della sede del giornale durante la riunione settimanale di redazione, sparando sui presenti“.

Ranucci ha poi ricordato come in quell’attacco siano state uccise dodici persone, “tra le quali il direttore Stéphane Charbonnier detto Charb, diversi collaboratori storici del periodico (Cabu, Tignous, Georges Wolinski, Honoré) e due poliziotti“. L’attentato avvenne il 7 gennaio 2015 nella sede parigina del settimanale satirico e i due uomini armati riuscirono ad entrare nella redazione, minacciando una disegnatrice che digitò il codice per aprire la porta.

Le reazioni alle minacce contro Report

Esprimo piena e totale solidarietà e vicinanza personale nei confronti di Sigfrido Ranucci e di tutta la redazione di Report per le inaccettabili e vergognose minacce subite a seguito della messa in onda di un servizio su Israele” ha dichiarato la presidente della Commissione di vigilanza Rai Barbara Floridia, sottolineando la sua speranza che le autorità competenti possano riuscire ad individuare nel minor tempo possibile il responsabile delle minacce che “segnano l‘ennesimo attacco indegno alla libertà di informazione nel nostro Paese“.

Barbara Floridia (M5S), presidente commissione di Vigilanza Rai
Barbara Floridia (M5S), presidente commissione di Vigilanza Rai

I pentastellati hanno invitato le altre forze politiche a condannare duramente le minacce ricevute dalla redazione, sottolineando inoltre la condizione individuale di Sigfrido Ranucci, che “è già costretto a vivere sotto scorta” e la cui situazione peggiora perché “ricevere simili minacce rappresenta l’ennesimo vile attacco alla stampa indipendente nel nostro Paese“. Al coro di sdegno si è unito il deputato di Avs Angelo Bonelli, che ha ricordato: “Viviamo in un Paese in cui la libera informazione è sempre più sotto attacco, e minacce così violente tentano di  intimidire e ridurre al silenzio voci critiche e libere“.

Bonelli ha quindi aggiunto che è fondamentale che lo Stato si impegni a tutelare l’informazione e che le autorità competenti “agiscano con tempestività” al fine di identificare i responsabili perché “l’informazione libera è un pilastro della democrazia“.

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