Oggi i cittadini degli Usa affrontano con tanta tensione l‘Election Day, con i candidati Kamala Harris e Donald Trump che ieri hanno terminato la campagna elettorale, dopo mesi e mesi di tour nei diversi stati, sfide a distanza e promesse. Già oltre 78 milioni di elettori hanno espresso la propria preferenza nel voto anticipato, quasi la metà dei votanti complessivi dell’Election day del 2020.
I militari hanno blindato la Casa Bianca e il Parlamento e nei seggi elettorali su tutto il territorio sono state predisposte misure di massima sicurezza. Il timore maggiore è la possibilità che il tycoon possa ripetere quello che successe a gennaio 2021, ovvero scatenare i suoi sostenitori più aggressivi nel caso di una sconfitta.
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L’ultimo giorno di campagna elettorale negli Usa
Ieri sera i candidati hanno terminato la campagna elettorale tenendo dei comizi negli stati chiave. La democratica ha chiuso in Philadelphia in Pennsylvania davanti al grande Museo d’Arte della città, reso famoso dal film Rocky, come per voler restituire l’immagine di essere arrivati alla fine di un percorso faticoso, combattuto con tutta la forza. Nel suo comizio, che si è quasi trasformato in un concerto per le tante star ospiti, il messaggio è stato quello che ripete ormai da giorni: sarà la presidente di tutti. Ha inoltre promesso unità e il superamento delle divisioni.
Il pubblico in fila sin dal pomeriggio, era composto da migliaia di persone, che l’hanno accolta al grido “Yes she can”. Preceduta dalla star Oprah Winfrey, Harris è arrivata dopo le 11 di sera. “Qui, assieme, mostriamo che cosa l’America è. Queste sono le elezioni più importanti. Siamo ottimisti su cosa possiamo fare collettivamente” ha dichiarato la dem, ribadendo che con lei gli Usa avranno una nuova leadership. “Vinceremo e vinceremo perché sappiamo quello per cui ci battiamo, per voltare la pagina su una politica di paura e divisione”, ha promesso. Harris ha esortato tutti a votare, perché queste “potrebbero essere tra le elezioni più serrate della storia. Conta ogni voto”.
Trump invece ha fatto tappa in North Carolina, in Pennsylvania e in Michigan, in cui ha puntato sulle criticità del paese causate del governo democratico, promettendo che nel caso venisse eletto riuscirà a migliorare le cose, a “rendere l’America grande di nuovo“. Il repubblicano ha dichiarato che “da quattro anni aspettiamo questo momento”, sottolineando che se Harris fosse eletta “sarebbe una catastrofe per l’economia”. Invece se sarà lui a tornare al governo i cittadini avranno un cibo più economico, gli stipendi più alti, le strade più sicure, le comunità più ricche e il futuro più luminoso.
Il tycoon ha citato l’ex pugile Mike Tyson nel suo discorso e un suo sostenitore ha urlato che Kamala Harris dovrebbe salire sul ring contro di lui. Trump ha risposto che “sarebbe interessante, Mike ne ha passate tante, ma è ancora in grado di combattere. Ve lo immaginate Mike… Qui qualcuno dice ‘fai salire Mike sul ring con Kamala’…. Sarebbe interessante”.
Il repubblicano non ha perso occasione di accusare Harris anche riguardo alla guerra mediorientale, sottolineando che “Kamala e il suo gabinetto guerrafondaio invaderanno il Medio Oriente, con milioni di musulmani uccisi e avvieranno la Terza guerra mondiale. Votate Trump e riportate la pace”. Comunque il tycoon ha sottolineato che il suo avversario non è Harris, ma il “malvagio sistema democratico”.
Una campagna elettorale di colpi di scena
Ieri è terminata una campagna elettorale piena di colpi di scena, con i democratici che sono passati dal vedersi rappresentati dal candidato Joe Biden a Kamala Harris, a causa di tutte le voci preoccupanti sulla salute del presidente in carica. Poi ci sono stati i diversi attentati contro Trump e le varie inchieste contro di lui. Per le campagne elettorali i candidati hanno speso quasi 4 miliardi di dollari.
I democratici hanno riportato che la tendenza degli elettori indecisi è sempre più quella di votare per loro e che tra donne, giovani e afroamericani stia crescendo la tendenza del voto anticipato. Anche lo staff di Trump ha confermato che nel voto anticipato hanno votato più donne che uomini. I dati rivelano che Harris è davanti a Trump tra le donne iscritte alle liste elettorali, con il 50% contro il 38%. Mentre Trump è davanti tra gli uomini con il 48% contro il 41%.
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