Manovra, Nevi sul taglio del canone Rai: “Penalizza l’intero settore radiotelevisivo”

Taglio del cuneo fiscale, pensioni, Aliquote Irpef e concordato fiscale, sono questi gli argomenti che agitano la maggioranza, alle prese con le audizioni della Legge di bilancio e con la possibilità di presentare emendamenti che cambino la sostanza della Legge

Redazione
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Piantare bandierine è un fondamentale errore di impostazione” ha dichiarato Tommaso Foti, capogruppo alla Camera di FdI, trattando dello spinoso tema degli emendamenti della maggioranza alla Legge di Bilancio. Al momento sono numerosi i punti su cui i partiti di governo devono trovare un accordo, in particolare la decontribuzione delle tasse e il tema della pensioni, ma l’auspicio è che la maggioranza mantenga una linea moderata. “Qualcosa si può modificare o migliorare, ma appunto, ci diamo un limite” ha infatti dichiarato il capogruppo di FdI.

Il partito del premier Meloni è convinto della tenuta della Legge di Bilancio 2025 e continua a spingere affinché le modifiche della manovra siano non troppo influenti o sostanziali, affinché il senso della Legge non sia modificato. “Il nostro capitale, il nostro fatturato politico è portare a casa una Finanziaria seria. Che aiuti gli italiani. Non fare battaglia per questa o quella categoria specifica” ha infatti dichiarato Foti, sottolineando che la priorità del momento è quella di mantenere al centro della Legge le famiglie italiane, in particolare quelle con figli.

Tommaso Foti, capogruppo di FdI
Tommaso Foti, capogruppo di FdI

Una delle ultime disquisizioni nate sulla manovra riguardano il possibile taglio del canone Rai dal 90 euro a 70, come anticipato dal leader della Lega Matteo Salvini. Sulla questione si è espresso il portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi, sottolineando la soddisfazione del partito per l’attuale Legge di bilancio e criticando la possibilità di un taglio alla tassa della tv pubblica. “Noi siamo da sempre contrari, perché
significherebbe indebolire l’azienda e l’intero sistema radiotelevisivo italiano rispetto ai concorrenti stranieri. Indebolire una industria che produce, e che dà lavoro a migliaia di lavoratori
” ha infatti dichiarato il portavoce.

Manovra, Fava: “Il sistema pensionistico deve essere attenzionato

Il presidente dell’Inps Gabriele Fava, in audizione sulla manovra di fronte alle Commissioni Bilancio riunite, ha affrontato il complesso tema del sistema pensionistico, sottolineando come questo possa diventare centrale, in considerazione del veloce invecchiamento della popolazione. In questo senso, il presidente ha esortato ad “attenzionare il sistema pensionistico“, in quanto al momento è impossibile invertire questa tendenza nel breve periodo e per quanto il ddl di bilancio per il 2025 tenta di affrontare tale questione.

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Gabriele Fava, presidente dell’Inps

Fava ha sottolineato che tale disegno di legge “prevede interventi che potrebbero determinare effetti positivi in termini macroeconomici, con risvolti anche favorevoli sulla tenuta del sistema previdenziale“. Infatti, il presidente ha evidenziato che in questo ambito assume un valore fondamentale “il ritorno al regime di perequazione ordinario delle pensioni rispetto all’inflazione“. Inoltre, Fava ha evidenziato che lo strumento della quota 103risulta poco utilizzato in ragione della scarsa convenienza del calcolo contributivo del regime delle decorrenze previste e del limite all’importo della pensione fino all’età di accesso alla pensione di vecchiaia: ad oggi risultano circa 1.600 domande“.

Il presidente ha infatti messo in luce il fatto che in un momento storico come quello attuale è più favorevole rimandare il pensionamento, poiché risulta conveniente rispetto ai coefficienti di trasformazione in rendita del montante. Inoltre, Fava ha ricordato come il calo dell’inflazione possa essere effettivamente un aiuto importante per il sistema pensionistico, in quanto permetterà di creare redditi pensionistici più alti.

Manovra, Nevi: “Le risorse del concordato vanno usate per il taglio dell’aliquota Irpef

Il portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi, ha ricordato che le priorità del partito al momento riguardano il taglio strutturale del cuneo fiscale e della riforma fiscale della aliquota Irpef, ma che è ovviamente necessario riconoscere che al momento mancano ancora dettagli che devono essere discussi e probabilmente in alcuni casi modificati. Il portavoce ha quindi fatto riferimento all'”abolizione della norma che prevede che si nominino rappresentanti del Mef nei collegi dei revisori dei conti delle aziende private che ricevono fondi statali” e poi il discussissimo tema della seconda aliquota Irpef.

Nevi ha infatti chiarito che l’obiettivo del partito è quello di far utilizzare le risorse del concordato per “diminuire la seconda aliquota Irpef dal 35% al 33%, fino a 60.000 euro di reddito” e per “aumentare un po’ di più le pensioni minime e defiscalizzare gli utili reinvestiti dalle aziende“. Progetti che potrebbero essere di difficile realizzazione, soprattutto a causa delle entrate minori rispetto alle attese del concordato fiscale. “I tecnici ci dicono che non ci sarebbero problemi a riaprire, magari anche per pochi giorni” ha dichiarato il portavoce, sottolineando che per Forza Italia sarebbe un aspetto più che positivo da considerare, in visione della possibilità di maggiori entrate.

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