La ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, si trova in Tunisia per l’iniziativa intitolata: “Per un approccio globale alla governance della migrazione e della mobilità del lavoro nei paesi del Nord Africa”. L’obiettivo è migliorare l’occupabilità e promuovere percorsi migratori legali tra Tunisia e Italia, in linea con i partenariati per i talenti dell’Unione europea.
Il forum Italia-Tunisia sul lavoro
La visita ufficiale della ministra in Tunisia è mirata a mostrare l’impegno del governo italiano nel voler trovare una soluzione alle necessità di manodopera del sistema produttivo del nostro paese e a promuovere la gestione di flussi migratori regolari di tunisini che vogliono lavorare all’estero.
Calderone, insieme al suo omologo tunisino, Riadh Chaoud, il ministro del Lavoro e della Formazione professionale, ha in programma la visita alla sede del Centro di formazione settoriale per le professioni dell’edilizia a Ibn Sina, nella città di Ben Arous, dove si tiene il forum tunisino-italiano sulle competenze professionali e il lavoro. La ministra ha il compito di inaugurare la prima sessione di formazione in lingua e cultura italiana nell’ambito del programma Thamm Plus, finalizzato al rafforzamento delle competenze e alla promozione della mobilità professionale dei lavoratori tunisini.
Questo forum segna anche l’attuazione dell’accordo per la formazione di lavoratori tunisini da assumere in Italia, firmato lo scorso 2 luglio dall’Agenzia nazionale per l’occupazione e il lavoro indipendente, dall’Agenzia tunisina per la formazione professionale, dall’Associazione italiana costruttori edili (Ance) e dal Centro Elis. Il patto prevede la collocazione di 2.000 giovani tunisini in aziende italiane operanti nel settore dell’edilizia e delle opere pubbliche per tre anni, dal 2024 al 2026.
Nel forum è prevista la partecipazione anche del responsabile della cooperazione internazionale della Commissione europea in Tunisia Marco Stella, dell’ambasciatore italiano in Tunisia Alessandro Prunas e del capo missione dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) in Tunisia Azouz Samri.
Il protocollo d’intesa Italia-Tunisia sui lavoratori migranti
Ci sono dei precedenti rispetto a questa collaborazione tra i due paesi basata sul lavoro. Infatti esattamente 8 mesi fa, il 4 marzo, a Tunisi, è stato siglato il protocollo d’intesa Italia-Tunisia sui lavoratori migranti. A firmarlo la presidente e amministratore delegato di Sviluppo Lavoro Italia S.p.A. Paola Nicastro, per conto del ministero del Lavoro italiano, e il capo di gabinetto del ministero del Lavoro tunisino e direttore generale ad interim di Aneti Abdelkader Jemmali, con l’ambasciatore d’Italia Alessandro Prunas.
Il protocollo è l’attuazione del Memorandum per la cooperazione nella gestione dei flussi migratori sottoscritto a Tunisi a ottobre 2023 dai Ministri degli Esteri Italiano e Tunisino e definisce la collaborazione tra le agenzie del ministero italiano e tunisino per portare in Italia 12mila lavoratori tunisini per 3 anni. Sviluppo Lavoro Italia si occuperà di capire le necessità del mercato del lavoro italiano e selezionerà i lavoratori tunisini con le qualifiche richieste.
Questa collaborazione tra Italia e Tunisia che si concentra sull’occupazione è finalizzata a sfruttare in modo positivo le opportunità che offre la migrazione, garantendo l’inclusione sociale e lavorativa dei migranti e rimediando alle necessità delle imprese. Il memorandum prevede di semplificare le procedure di migrazione, come il rilascio dei visti e dei permessi di soggiorno e permette ai lavoratori che lo desiderano di restare in Italia anche dopo la scadenza del contratto e di accedere a ulteriori opportunità di impiego e di soggiorno regolare.
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