Moldavia, la rielezione di Maia Sandu avvicina l’Ue ma il Paese resta spaccato

Tra presunte ingerenze russe, piani per l'adesione all'Unione europea e un Paese da riportare al centro dei riflettori dell'Occidente, Maia Sandu riesce a conquistare un secondo mandato presidenziale, aprendo ancora di più alla possibilità che la Moldavia diventi un Paese dell'Ue

Redazione
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La Moldavia ha scelto nuovamente l’Unione europea, come dimostrano i risultati delle elezioni presidenziali, in cui ha trionfato con il 54% dei voti la filo-europeista Maia Sandu. “Oggi, cari moldavi, avete dato una lezione di democrazia, degna di essere scritta nei libri di storia… Libertà, verità e giustizia hanno prevalso” ha dichiarato la presidente, eletta per un secondo mandato e pronta a continuare il percorso che potrebbe portare il Paese all’interno dell’Ue. La Moldavia, infatti, è reduce da un referendum, svoltosi il 20 ottobre scorso, con cui la popolazione ha scelto di dare avvio ad un percorso di inclusione nell’Unione europea.

Le elezioni presidenziali avrebbero però potuto mettere a rischio questo obiettivo, vista la possibilità che venisse eletto Alexandr Stoianoglu, candidato sostenuto dai socialisti filorussi e quindi più vicino alle posizioni di Mosca che a quelle di Bruxelles. Nella prima tornata elettorale, che ha visto un’affluenza mediocre alle urne, Staionoglu ha ottenuto però un risultato ben più basso di quello della presidente, attestandosi su un 26% rispetto al 42,5% di Sandu. Al ballottaggio, però, il filorusso avrebbe goduto del sostegno degli altri candidati esclusi al primo turno, riuscendo ad avvicinarsi alla candidata, toccando il 45% rispetto al 54% della filo-europea.

Sembrerebbe che il Paese sia in qualche modo spaccato a metà, tra chi sostiene posizioni vicine all’Occidente e chi invece continua a sentirsi legato alla Russia. Inoltre, come accaduto in Georgia, la polizia ha denunciato significative operazioni di disinformazione attraverso l’invio di false email e minacce di morte, probabilmente necessarie a scatenare panico e paura” nella popolazione. Sembrerebbe però che la partecipazione al voto sia stata comunque superiore alla media. Sandu, quindi, avrebbe vinto grazie ai voti ottenuti nella capitale, Chisinau, e a quelli dei cittadini moldavi traferitisi all’esterno e tornati per votare. I villaggi e le Regioni della Transinistria e della Gagauzia avrebbero invece votato prevalentemente per il candidato filorusso.

Moldavia, il piano di rinascita di Maia Sandu

Negli ultimi decenni sono stati numerosi i leader occidentali che hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica per capacità particolari e per idee poco ortodosse e di difficile realizzazione. Maia Sandu, però, è stata la grande scoperta dell’Europa dell’Est. Eletta presidente nel 2020, dopo una carriera svolta principalmente all’estero, la 52enne ha tentato in tutti i modi di riportare la Moldavia, un Paese di 3,5 milioni di abitanti, sotto i riflettori del resto del mondo, cercando di far uscire il Paese dalla corruzione dilagante e dai numerosi problemi economici e politici che la affliggono.

Sandu sarebbe riuscita, nei soli quattro anni del suo primo mandato, a dare uno scossone al Paese, prima come ministro dell’Istruzione e poi brevemente come primo ministro. La Moldavia si trova al centro, tra l’ingerenza russa e l’apertura di Bruxelles, e deve ancora trovare il suo posto in una situazione non così semplice da sbrogliare. Eppure, appena la guerra in Ucraina diventa una realtà, la presidente decide di prendere una decisione coraggiosa: tagliare tutti i ponti con la Russia e prepararsi a bussare alle porte dell’Unione europea.

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La presidente moldava Maia Sandu

Così, la presidente moldava è riuscita a guadagnare il rispetto e l’ammirazione dei leader occidentali, tanto da riuscire ad organizzare nel 2023 una visita di Stato da parte di 46 leader al vertice della Comunità politica europea. Un’organizzazione mai vista nel Paese, che ha però dimostrato la determinazione e le capacità della leader, la prima donna a rivestire il ruolo di presidente in Moldavia.

Le reazioni dei leader mondiali

Tra i primi ad esprimersi sulla rielezione di Maia Sandu c’è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha ovviamente voluto congratularsi con la leader e poi dichiarare con orgoglio: “Solo la vera sicurezza e un’Europa pacifica e unita possono garantire a ogni persona e a ogni famiglia la fiducia necessaria per affrontare il futuro con speranza e certezza“.

Soddisfatto anche il leader francese Emmanuel Macron, che ha concentrato il suo messaggio sulla soddisfazione riguardante il “trionfo della democrazia sulle interferenze“, mentre la presidente della Commissione euoropea, Ursula Von der Leyen, ha dichiarato di essere felice di poter “continuare a lavorare con Sandu per un futuro europeo della Moldavia“. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha deciso di congratularsi con Maia Sandu su X, sostenendo che la sua vittoria sia “un successo elettorale alimentato da una massiccia affluenza” e sottolineando che “continueremo a lavorare insieme, nella grande famiglia del Partito popolare europeo, per sostenere l’adesione Ue scelta dai cittadini“.

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