Nel cuore della politica campana, lo scontro tra Vincenzo De Luca ed Elly Schlein si fa sempre più acceso e centrale, con il futuro del Partito Democratico che sembra essere in bilico. De Luca, lo sceriffo della Campania, non sembra intenzionato a lasciare la sua poltrona di presidente, sfidando apertamente le norme che limitano i mandati. La questione del suo possibile terzo mandato diventa così un tema scottante, che coinvolge non solo le dinamiche regionali ma anche la strategia nazionale del Pd.
De Luca ha dichiarato chiaramente di non voler rinunciare al suo ruolo, e questa determinazione si traduce in una crescente tensione con la segretaria Schlein, che ha espresso l’intenzione di mantenere fermo il limite dei due mandati. “Nessuno è eterno e nessuno è indispensabile”, ha sottolineato Schlein, lanciando un avvertimento chiaro a De Luca. Tuttavia, la sua fermezza si scontra con la realtà di un partito che, a livello regionale, sembra seguire strade diverse.
Schlein e De Luca: il consiglio regionale
La prima commissione del Consiglio regionale ha dato il via libera a una proposta di legge che potrebbe consentire a De Luca di rimanere al potere per un terzo mandato. Questa manovra legislativa si basa sull’interpretazione che il computo dei mandati inizi solo dopo l’entrata in vigore della legge, prevista per il prossimo consiglio. I consiglieri del Pd, nonostante le indicazioni nazionali, hanno deciso di non opporsi, mostrando un’unità di facciata per non compromettere la coalizione.
All’interno del Pd, il gruppo consiliare ha inizialmente cercato di rinviare la discussione, ma alla fine ha scelto di adeguarsi alle pressioni di De Luca. In un comunicato, hanno evidenziato che la decisione di procedere con il voto il 5 novembre fosse essenziale per garantire l’unità della coalizione. Questo lascia intravedere una netta divisione tra le decisioni prese a Roma e quelle attuate a Napoli.
Schlein e De Luca: le reazioni
Il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, ha commentato la situazione con sarcasmo, sottolineando l’incoerenza del Pd: “Esiste un Pd a Roma e un Pd a Napoli. Semplicemente ridicoli”. Questa dichiarazione mette in luce le fratture interne al partito e il disorientamento di fronte a una leadership che appare indecisa e conflittuale. Intanto, le voci di una possibile candidatura di esponenti del M5S, come Sergio Costa o Roberto Fico, si intensificano. Il clima di incertezza genera una sorta di gioco di potere tra i diversi partiti, con il centrodestra che, osservando il caos a sinistra, propone elezioni anticipate per evitare una legislatura all’insegna dell’instabilità.
La tensione culmina con la chiamata di Schlein ai consiglieri regionali, ai quali ha chiesto di opporsi alla legge sul terzo mandato, avvertendo che una votazione contraria comporterebbe gravi conseguenze, come l’esclusione dal partito. Tuttavia, la maggior parte dei consiglieri sembra inclina a sostenere De Luca, il che complica ulteriormente la posizione della segretaria.
La situazione rimane fluida, con il rischio che le divisioni interne al Pd possano costare caro. Con l’approvazione imminente della norma sul terzo mandato, la lotta tra De Luca e Schlein potrebbe culminare in una frattura ancora più profonda all’interno del partito. Le prossime settimane si preannunciano decisive per il futuro politico della Campania e per il Pd stesso. La domanda è se la Schlein riuscirà a mantenere il controllo della situazione o se De Luca, con la sua audace determinazione, avrà la meglio, continuando a esercitare un’influenza che sembra inarrestabile.
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