Schillaci e il nuovo piano sanità: “Assumeremo 10mila infermieri indiani”

Redazione
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Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha recentemente rilasciato un’intervista a Repubblica in cui ha annunciato l’intenzione di assumere 10.000 infermieri indiani per affrontare le crescenti carenze nel sistema sanitario italiano. Questo piano si inserisce in un contesto di significativi cambiamenti previsti per il settore sanitario, con l’obiettivo di migliorare l’organico e le condizioni di lavoro degli operatori sanitari.

Schillaci ha affermato che, per il 2026, ci saranno 5,1 miliardi di euro in più rispetto all’anno precedente, con la speranza di ottenere ulteriori fondi. Questa iniezione di risorse è vista come cruciale per affrontare le sfide attuali. Il ministro ha sottolineato che le Regioni devono ancora presentare i loro piani triennali di assunzione, il che rende difficile programmare efficacemente le necessità del personale.

Schillaci: la situazione sanità

La situazione attuale è allarmante, con circa 30.000 posti vacanti per infermieri in Italia. La carenza di personale ha spinto medici e infermieri a protestare, lamentando condizioni di lavoro precarie e salari non competitivi. Schillaci ha riconosciuto che, nonostante gli sforzi del governo, le misure adottate fino ad ora non sono state sufficienti a placare le richieste dei professionisti del settore.

Per garantire che gli infermieri indiani possano integrarsi efficacemente nel sistema sanitario italiano, il ministro ha insistito sulla necessità di una buona preparazione linguistica e professionale. Ha evidenziato che il modello di formazione in India è considerato di alta qualità, con programmi ben strutturati. Il reclutamento avverrà attraverso le Regioni, che si stanno già muovendo per facilitare l’inserimento degli infermieri nelle corsie, come nel caso della Campania.

Sanità: gli incentivi

In un contesto di carenze di personale, Schillaci ha annunciato anche una nuova indennità di specificità per gli infermieri, con l’obiettivo di valorizzare il loro lavoro e attrarre nuovi professionisti. La questione degli stipendi è centrale; il ministro ha chiarito che è necessario migliorare le condizioni retributive per rendere il lavoro nel settore sanitario più appetibile.

Schillaci ha poi messo in guardia riguardo all’aumento della spesa farmaceutica, che cresce del 10-15% all’anno. Questo trend mette a rischio i fondi aggiuntivi destinati agli stipendi, richiedendo una gestione oculata delle risorse. Il ministro ha sottolineato che, nonostante la crescente domanda di farmaci innovativi e costosi, il sistema sanitario italiano deve mantenere il suo impegno verso un modello universale.

Schillaci: alcune reazioni

Le dichiarazioni di Schillaci hanno suscitato reazioni contrastanti tra i professionisti della sanità. Il sindacato Anaao Assomed ha accolto positivamente l’apertura del ministro riguardo a una flat tax per le indennità mediche, ma ha espresso forti preoccupazioni riguardo alla mancanza di misure concrete per affrontare le problematiche strutturali del settore. In risposta a queste criticità, i rappresentanti dei medici e degli infermieri hanno annunciato uno sciopero per il 20 novembre, evidenziando che le questioni affrontate vanno oltre i meri aspetti economici.

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