Sono oltre 207 i morti registrati in Spagna, nelle Regioni dell’Andalusia, di Valencia e di Castilla La Mancha, provocati dall'”alluvione del secolo” che ha invaso il Paese. Le piogge torrenziali avrebbero provocato l’esondazione di diversi fiumi e torrenti, che hanno trasformato le strade del territorio in vere e proprie trappole mortali. Si ipotizza che il numero delle vittime, in cui sarebbero presenti anche diversi bambini, possa essere ben più alto. Il ministro dei Trasporti spagnolo, Óscar Puente, ha infatti riportato che diversi cadaveri sono ancora intrappolati nelle centinaia di auto che ingolfano le strade dell’est della Spagna.
Sarebbero infatti presenti numerosi dispersi, causati dall’improvviso peggioramento delle condizioni climatiche. Il primo ministro Pedro Sanchez ha dichiarato che “l’emergenza maltempo non è ancora finita“, lasciando intendere che nelle prossime ore la situazione potrebbe peggiorare nuovamente. La perturbazione, ora, sarebbe diretta verso le Baleari. “Serve molta attenzione” è l’avvertimento delle autorità pubblicato sui social.
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Il presidente della Generalitat Valenciana, Carlos Mazón, ha dichiarato che al momento sarebbe “materialmente impossibile” quantificare il numero preciso dei decessi. Le autorità spagnole hanno creato un numero di emergenza affinché le famiglie possano comunicare la scomparsa dei loro cari. Il ministro dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska, ha sostenuto che al momento non è quantificabile un numero di dispersi. Sembrerebbe che le telefonato per persone scomparse siano state 1900, ma non è chiaro se alcuni di essi siano stati ritrovati o se le telefonate siano state un numero maggiore. “È ragionevole pensare che ci saranno più morti” ha spiegato il ministro, sostenendo però di non voler procedere per ipotesi per evitare di perdere la fiducia dei cittadini.
Le immagini che provengono dalla Spagna sono inquietanti. Interi quartieri nelle Regioni di Valencia e dell’Andalusia sono totalmente sommersi dalle acque. Migliaia di persone hanno perso le loro abitazioni a causa della potenza dell’acqua e intere parti del territorio risulterebbero inagibili. In poche ore il bilancio delle vittime provocate dal maltempo è peggiorato drasticamente. All’alba di ieri le autorità spagnole avevano individuato solo 13 vittime e per il momento non è chiaro se il numero attuale sia destinato ad aumentare. Secondo quanto dichiarato dalla Farnesina non vi sarebbero italiani coinvolti.
Il monarca spagnolo, re Felipe VI, si è detto “devastato” dalle terribili conseguenze delle esondazioni in Spagna ed ha assicurato che sono state attivate “tutte le misure necessarie” e che verrà garantito “sostegno ai famigliari delle vittime“. Il re ha poi espresso “le nostre più sincere condoglianza alle famiglie e ai cari degli oltre 50 morti“.
Spagna, la situazione a tre giorni dall’alluvione
A tre giorni dalla terribile apparizione della Gota Frìa, la Spagna ancora cerca i suoi morti. Gli angeli del fango, l’esercito e le autorità continuano ormai da 72 ore a scavare nel fango e nei detriti per comprendere se vi sia ancora qualcuno intrappolato, nascosto dal caos che il maltempo ha portato con sé. Le città più colpite, quelle di Valencia e Castilla La Mancha, continuano a fare i conti con lo sciacallaggio. Ventisette persone sono state arrestate perché trovate a rapinare centri commerciali, abitazioni o locali di vario tipo.
Si inizia anche a riflettere sulle eventuali responsabilità. La tragedia di questi giorni avrebbe potuto essere evitabile? La risposta non sembrerebbe scontata e i partiti politici iniziano a lanciare accuse. Il leader di Vox, Santiago Abascal, ha accusato il primo ministro Pedro Sanchez di non star facendo abbastanza per la popolazione e di non star dispiegando le giuste forze per far fronte all’emergenza. “È sempre il popolo spagnolo a reagire in maniera esemplare. E mentre ciò accade, Sánchez lascia l’esercito nelle caserme per interessi politici” ha infatti dichiarato il leader di estrema destra.
Papa: “Questo è un momento di catastrofe“
Papa Francesco ha deciso di inviare un messaggio di vicinanza alla popolazione di Valencia a seguito dei terribili eventi di questi giorni. Il Pontefice, in un videomessaggio pubblicato sui canali della diocesi iberica, ha voluto esprimere il suo cordoglio per quanto accaduto, per poi dichiarare di sentirsi “vicino a coloro che soffrono in questo momento di catastrofe“
Spagna, la Gota Frìa che ha colto impreparati cittadini e autorità
La terribile ondata di maltempo che ha colpito le zone dell’est della Spagna sarebbe stata causata dalla cosiddetta Gota Frìa, ovvero la Goccia fredda, un fenomeno meteorologico che è molto comune in queste zone e che porta con sé piogge intense e fenomeni climatici avversi. La perturbazione di quest’anno si è però presentata con particolare violenza, tanto da far cadere in otto ore la quantità di acqua che solitamente in questi territori cade in un anno.
L’improvviso peggioramento delle condizioni climatiche avrebbe quindi colto di sorpresa sia i cittadini che le autorità, costringendoli a prendere drastiche misure di controllo e protezione. L’allarme è in corso dallo scorso martedì ma la giornata infernale è stata quella di ieri. Le immagini della devastazione che Dana, è questo il nome della perturbazione, ha lasciato dietro di sé hanno fatto in poco tempo il giro del mondo. Al momento non è chiaro il numero certo dei morti o dei dispersi ma sembra chiaro che i danni economici provocati dal maltempo sono incommensurabili.
Il timore è che il numero delle vittime possa superare quello dell’alluvione del 1973, il disastro climatico più violento della Spagna, in cui morirono 300 persone. Il primo ministro Pedro Sanchez ha indetto tre giorni di lutto nel Paese, per portare rispetto alle vittime e alle loro famiglie. Nella Regione di Valencia vi sarebbero migliaia di persone rimaste senza elettricità, molte strade sarebbero ancora chiuse a causa di fango e ostacoli, ma sembrerebbe che i servizi di emergenza siano riusciti a raggiungere tutte le zone colpite.
Spagna, le operazioni di soccorso
Le precipitazioni che hanno colpito la Spagna nelle ultime 72 ore sono le più abbondanti registrate nel Paese dall’11 settembre 1966. Una vera e propria bomba d’acqua che ha preso alla sprovvista i cittadini e i turisti, che si sono trovati a far fronte ad un fenomeno climatico estremo. Il municipio di Valencia ha annunciato che oggi tutte le scuole rimarranno chiuse, così come i giardini pubblici, e che tutti gli eventi sportivi saranno cancellati, affinché la salute e la sicurezza di cittadini venga salvaguardata.
Il governo di Valencia ha assicurato di aver attivato sin da ieri sera la procedura per Vittime Multiple. Intanto, proseguono le ricerche dei dispersi. I servizi di emergenza sono stati immediatamente attivati ed hanno dovuto intervenire per porre in salvo numerose persone, rimaste intrappolate nelle loro auto o nelle loro abitazioni. Diverse strade, inoltre, sono state interrotte a causa delle inondazioni ma non è chiaro se vi siano persone isolate nel Paese.
La situazione nell’Est della Spagna è al momento catastrofica. Sembrerebbe che i soccorritori stiano usando i gommoni per recuperare residenti intrappolati e per scandagliare le strade ancora invase dalle acque alla ricerca di vittime o superstiti. Da questa notte sembrerebbe che le ricerche non si siano mai fermate. La situazione sarebbe così tragica da aver costretto il ministro della Difesa spagnolo a dare avvio alla costruzione di obitori mobili. Il timore infatti è che una volta che le strade saranno libere dalle acque possano venire alla luce nuovi cadaveri. Per agevolare le operazioni di soccorso sono stati mobilitati circa 1000 soldati, che sono ora dispiegati nelle zone maggiormente colpite dal maltempo.
(Articolo in aggiornamento)
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