“È ormai chiaro che il progetto Life Ursus è stato un vero e proprio fallimento. Quando praticamente tutti i cittadini di tre valli dicono che sono contro non si può fare finta di niente“, così l’europarlamentare della Svp, Herbert Dorfmann, si esprime necessariamente rassegnato in relazione alla consultazione popolare delle valli di Sole, Pejo e Rabbi sulla convivenza uomo-orso nella regione.
Stando alla vincita schiacciante del voto contrario, è palese che l’orso rappresenti un rilevante problema di sicurezza pubblica. “Il numero degli orsi in Trentino non è compatibile con le esigenze del nostro territorio e della nostra popolazione. La risposta ce l’abbiamo già“, continua Dorfmann, “il numero di capi va ridotto per rientrare nei limiti previsti dal Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro orientali che dice che la popolazione di orsi in Trentino dovrebbe limitarsi a 50 esemplari“.
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Oipa, “L’orso non cambia lo status di animale protetto”
Ma l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) non la fa passare liscia. “Un referendum inutile quello che si è svolto domenica scorsa in Val di Sole. Gli orsi non cambiano il loro status di animali protetti, com’è ovvio, una consultazione locale non potendo certo cambiare la normativa europea e nazionale che dà loro la massima tutela“. Anzi, l’Oipa insiste nel far notare come reintrodurre la specie era stata una volontà dalla politica trentina del tempo, ed ora “la stessa politica dovrebbe darsi da fare per limitare con la prevenzione, e non con gli abbattimenti, l’insorgere dei problemi“.
Una maggioranza da dimostrare
“La valenza di questa votazione è tutta da dimostrare“, controbatte all’esito del referendum il responsabile Oipa per la Fauna selvatica, Alessandro Piacenza. Il quale sottolinea la necessità di “rivolgersi all’intero elettorato provinciale“, perché “limitarsi a chiedere un parere su un animale tutelato da leggi europee e nazionali a una fetta di popolazione così piccola porta a poco“.
Ma Piacenza mette il dito nella piaga e prosegue, “Con tutto il rispetto per la gente della Val di Sole, stiamo parlando di 15 mila persone. Si stanno generando paura e insoddisfazione quando le strade da percorrere sono ben altre e non sanguinarie“. Termina poi il commento il responsabile Oipa difendendo a spada tratta la convivenza uomo-orso che “è possibile e va promossa a tutela delle singole vite e della biodiversità“.
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