Strage Altavilla, Barreca uccise moglie e figli in un esorcismo: perché è stato scarcerato?

L'uomo sarebbe incapace di intendere e di volere, come certificato dai periti assunti dai pm di Termini Imerese, per cui il carcere al momento non è il luogo più adatto alla sua reclusione. Barreca è stato quindi trasferito in una struttura psichiatrica

Redazione
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Giovanni Barreca non è capace di intendere e di volere, per cui non è imputabile. Finisce così la vicenda giudiziaria del padre di famiglia di Altavilla che lo scorso febbraio avrebbe ucciso sua moglie e i suoi due figli minorenni in preda ad un delirio mistico. La decisione è stata presa dai periti nominati dal Gip di Termini Imerese, in provincia di Palermo, i quali hanno anche predisposto il trasferimento dell’uomo dal carcere ad una Rems, cioè una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Si tratterebbe di una struttura sanitaria residenziale che ospita persone affette da patologia psichiatrica a cui è stata applicata una misura di sicurezza detentiva.

Una decisione che a molti potrebbe sembrare assurda, ma che in realtà aggiunge un tassello importante ad una storia che ad otto mesi di distanza ha ancora molti dettagli irrisolti. La strage di Altavilla ha luogo nei primi giorni di febbraio ed è stata scoperta l’11 dello stesso mese a seguito di una telefonata di Giovanni Barreca ai soccorritori. “Buonasera, mi devo consegnare” avrebbe dichiarato al numero unico di emergenza, per poi aggiungere: “Quando uno vuole fare la volontà di Dio, gli spiriti si ribellano. Mia moglie era posseduta, cioè in pratica è morta“.

Da quel momento si apre un gigantesco vaso di Pandora, che nei giorni a seguire farà venire alla luce molteplici sorprese e colpi di scena che cambieranno totalmente il quadro della situazione. Uno dei dettagli più complessi del caso riguarderà la figura della figlia 17enne di Barreca, unica sopravvissuta alla strage, che invece poi si scoprirà essere una sorta di complice di suo padre, una vittima del suo delirio che è stata manipolata a tal punto da convincerla a prendere parte alle torture riservate a sua madre e ai suoi fratelli. Quest’ultima poi confermerà agli inquirenti la presenza in casa di altre due persone, Sabrina Fina e Massimo Carandente, amici di famiglia, il cui ruolo ancora oggi non è chiaro.

Strage di Altavilla, la ricostruzione dei giorni dell’orrore

All’arrivo dei carabinieri, Barreca confessa di aver ucciso sua moglie, Antonella Salamone, e i suoi due figli, Emanuel di 5 anni e Kevin di 16. Dentro l’abitazione di Altavilla, gli inquirenti si trovano di fronte ad una scena degna di un fil horror. In una stanza viene ritrovato il corpo senza vita di un bambino, “in posizione supina e coperto da un telo“, mentre il cadavere di Kevin viene trovato in soggiorno, con mani e piedi legate dietro la schiena con una catena. In un’altra camera c’è una ragazzina che dorme, l’unica sopravvissuta alla strage, perché il corpo di Antonella si trova seppellito poco lontano, carbonizzato.

Gli interrogatori di Barreca e di sua figlia ricostruiscono un quadro inquietante: la famiglia sarebbe stata sottoposta ad un esorcismo durato per intere settimane per “liberare la casa dal demonio“. Barreca sembrerebbe convinto delle sue intenzioni e non mostra rimorso per quanto avvenuto, poiché l’opera di Dio sarebbe stata compiuta. La figlia 17enne racconta agli investigatori della coppia di amici, chiamati “i fratelli di Dio” che avrebbero in qualche modo convinto i suoi genitori della presenza del diavolo nella loro abitazione. Sembrerebbe, sempre secondo il racconto della giovane, che i due avessero assiduamente frequentato la famiglia nelle settimane precedenti alla strage.

Sarà proprio la ragazzina a raccontare le terribili violenze vissute dai suoi famigliari, prima dicendosi estranea ai fatti e poi confessando di avervi preso parte, perché plagiata dai discorsi degli adulti presenti in casa. Secondo quanto raccontato, la prima ad essere torturata sarebbe stata la mamma, poiché i “fratelli di Dio” e Barreca sarebbero stati convinti che questa fosse posseduta dal demonio. La donna inizialmente avrebbe partecipato in maniera consenziente ai rituali di purificazione, ma quando questi sono divenuti sempre più violenti ha iniziato a ribellarsi e a chiedere aiuto ai figli. La donna però sarebbe morta a causa delle ferite a lei inflitte e il suo cadavere sarebbe stato dato alla fiamme in un tentativo di cremazione.

La seconda vittima è stato il bimbo di 5 anni, altro presunto posseduto della famiglia. Il piccolo è stato legato e seviziato da suo padre e anche dai suoi fratelli. Secondo la 17enne, infatti, anche suo fratello Kevin avrebbe preso parte alle torture, inconsapevole che poi sarebbe stato il suo turno. Il piccolo sarebbe stato ustionato con un phon bollente e sarebbe stato costretto a bere degli intrugli che lo avrebbero fatto vomitare. L’ultima vittima, quindi, è stato il 16enne Kevin, anche lui seviziato e brutalizzato poiché “posseduto dal diavolo“. Non è stato chiarito come mai la 17enne sia stata risparmiata, né i motivi per cui quest’ultima avrebbe negato la sua partecipazione ai “rituali di purificazione“.

Ad oggi, comunque, diversi aspetti della vicenda restano ancora oscuri. Barreca e i fratelli di Diocontinuano ad accusarsi reciprocamente di quanto accaduto mentre si cerca ancora di comprendere quanto la 17enne fosse consapevole di cosa stesse accadendo in quella casa. Ciò che è certo al momento è che a Giovanni Barreca è stato riconosciuto un vizio di mente, che gli eviterà un percorso in carcere, sostituito con la reclusione in una struttura psichiatrica in grado di aiutarlo.

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